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Storia

L'importanza di Casalbore in epoca preromana e romana è confermata da numerosi siti archeologici che ricadono nell'ambito del territorio del comune irpino nelle contrade Fontanone, Pescolatorre, S. Maria, Pantana e S. Elia. In quest'ultima è stata portata alla luce una necropoli di epoca sannitica, con tombe a tumulo.

Di particolare importanza il ritrovamento di un tempio italico del IV-III sec. A.C. scoperto in località Macchia Porcara, tra Via Matteotti e Via Gramsci (nei pressi del Municipio). Si tratta, infatti, dell'unica testimonianza di una costruzione sacra di epoca sannitica rinvenuta in Irpinia. Presso il Museo archeologico di Ariano Irpino è custodita parte dei reperti recuperati, quali maschere, terracotte figurate, fibule di bronzo, pezzi di statuette).

Inoltre, una tomba a camera absidata datata II sec. A.C. ritrovata sotto la chiesa di S. Maria dei Bossi, a qualche km dai reperti sannitici, dimostra l'estensione che presumibilmente doveva avere il centro preromano, lasciando presagire ulteriori ed interessanti scoperte. Ciò spiega la creazione del Parco archeologico dello Spineto.

Al tempo dell'impero romano, Casalis Albulus o Casali Albulo (villaggio bianco) si sviluppava sul Regio Tratturo Pescasseroli-Candela. La prima citazione di Casalbore risale al 452.

Col crollo dell'impero romano il borgo fu conquistato dai Greci, dai Bizantini, fu accorpato al Ducato di Benevento, occupato dai Saraceni, dai Normanni nel 1042 (i quali, nel 1096, con la creazione del Regno, attribuirono Casalbore alla contea di Ariano), fu coinvolto nelle guerre tra Papato e Svevi per il controllo di Benevento, andò agli Sforza, ai de Guevara, per mano di Alfonso d'Aragona, che nel 1497 lo cedette ai Caracciolo, feudatari fino al 1806.

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