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Chiesa S. Nicola

La facciata della chiesa di San Nicola La chiesa Madre di S. Nicola, anche nota come Santuario della Consolazione venne costruita nel 1522 a seguito dall'ampliamento della preesistente chiesa medioevale dedicata prima a San Luca e poi all'Annunziata.

Successivi interventi, non solo modificativi ma anche accrescitivi, vennero realizzati nei secoli XVII e XVIII e comportarono l'espansione della cripta sotterranea (detta Grotta sotto la chiesa), in modo da disporre di una sede più ampia per le sepolture. Tale ampliamento impose l'introduzione di due archi per sorreggere le sovrastanti strutture.

L'attuale aspetto per quanto attiene alla facciata, mostrata dalla fotografia, si deve al restauro del 1948, salvo che per l'imponente scalinata risalente al 1774.

Particolare dell'imponente campanile della chiesa di San Nicola Notevole è l'imponente torre campanaria raffigurata dall'immagine. All'ultimo livello, presenta grandi finestroni archivoltati e blocchi di calcare di epoca romana ben squadrati, lungo le pareti esterne. Su tali elementi architettonici si scorgono alcune figure, tra cui spicca un pezzo di un bassorilievo in cui sono raffigurati dei gladiatori.

All'interno, una serie di pilastri, divide la struttura in tre navate con otto cappelle laterali abbellite da antiche pitture, come l'icona della "Madonna o Vergine della Consolazione", del Fiorentino, del 1587-1588 e scoperta solo nel 1868, che i Paternesi reputano miracolosa. Ciò spiega perchè la chiesa sia da secoli un luogo di pellegrinaggio e culto.

Molte altre opere d'arte sono custodite nell'edificio religioso: una tela del 1522 che ritrae San Nicola, un busto ligneo di San Vincenzo Ferreri, realizzato nel 1737 da Gennaro D'Amore, un organo a canne del XVIII secolo, due dipinti del XVIII secolo relativi ad episodi del Nuovo Testamento della scuola di Luca Giordano, dipinti del XVIII secolo attribuiti al pittore solofrano Matteo Vigilante, che raffigurano la Vergine del Rosario, l'Annunciazione, e l'Ultima Cena.

Nel 1951 l'artista napoletano Giovanni Girosi introdusse una serie di decorazioni, formate da 12 dipinti su tela, collocati sopra al cornicione che divide gli archi della navata dalle finestre. Vi sono rappresentati: S. Mattia, S. Giacomo minore, S. Taddeo, S. Simone, S. Matteo, S. Tommaso, S. Pietro, S. Andrea, S. Giovanni, S. Filippo, S. Giacomo maggiore e S. Bartolomeo. Sulle pareti laterali lo stesso Girosi creò delle Allegorie della Fede, della Carità e della Giustizia, mentre sulla parete centrale due episodi concernenti dei miracoli della Vergine della Consolazione.

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