Quindici

In una porzione verdeggiante del Vallo di Lauro, col territorio comunale delimitato da diverse montagne, Quindici vanta un suolo fertilissimo, sul cui sfruttamento si fonda l'economia locale. Le campagne sono coperte da uliveti, frutteti, vigneti, campi di cereali e legumi, che forniscono prodotti di elevata qualità. La parte non coltivata dei terreni, se non adibita a pascolo, è coperta da boschi da cui si ricava legname, che viene lavorato e commercializzato. Quindici è gemellata con la città di Rimini.

Dati essenziali: con una superficie di 23 kmq, a 245 metri s.l.m. ed a 27 chilometri da Avellino, Quindici ospita 3005 Quindiciani, con una popolazione sostanzialmente stabile, superiore a quella ritraibile dal dato statistico di fine XIX secolo (2630 abitanti). Il Santo Patrono è S. Andrea, festeggiato il 30 novembre. Tra le altre celebrazioni religiose, particolarmente interessante è quella dedicata a S. Antonio, durante la quale viene unita un'immagine del Santo ad un palo conficcato in terra, che viene bruciato dando fuoco a della legna posta alla base del palo. Ciò che resta dopo la combustione, le c.d. "Carbonelle", vengono vendute a chi offre di più. L'introito serve per finanziare la Festa del 20 gennaio, che è collegata a quella di S. Sebastiano. Quindici si raggiunge da Avellino seguendo la Strada Statale 88 fino a Forino e poi la Strada Statale 403. Esiste un'alternativa più breve, che consiste nel raggiungere Monteforte e poi seguire una strada interpoderale che giunge alla vicina Moschiano, ma questa soluzione è più disagevole per chi la sceglie per la prima volta.

Tanti i monti che delimitano il territorio comunale di Quindici nella zona meridionale: Pizzo d'Alvano (1134 metri s.l.m.), il Monte Torrenone (1069 metri s.l.m.), il Monte Faitaldo (1072 metri s.l.m.), il Monte Piesco (973 metri s.l.m.).

La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Quindici, tratta della Torre medioevale, della Chiesa della Madonna Grazie, della Chiesa di S. Lucia, del Santuario S. Teodoro, degli Edifici signorili e del Museo d'Arte Sacra.