Avellino - Medioevo
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La storia medievale di Avellino ha affascinato in ogni tempo autori, scrittori, giornalisti e viaggiatori, i quali si sono cimentati a narrare i secoli che hanno visto sorgere castelli, chiese, monasteri, strade e piazze, edifici e palazzi dalle mura possenti. In questi giorni la ricerca medievale dedicata ad Avellino si arricchisce di un nuovo contributo che viene offerto da Donato Violante, attraverso un corposo volume dal titolo “Avellino – Medioevo”.

L’autore non è nuovo a questo tipo di indagine. Attraverso la rivista on line “Irpinia ed Irpini” e l’Associazione “Irpinia Nostra” è impegnato da molti anni a studiare le varie discipline che attengono alla storia del nostro territorio, stimolando  numerosi appassionati e cultori di storia locale, ai quali è offerta l’opportunità di disporre di in adeguato spazio utile alle loro ricerche.

Questa volta, più che editore, Donato Violante si cimenta in prima persona come storico attento e scrupoloso catapultato in un tempo, quale quello del medio evo, alla ricerca di dati certi degli avvenimenti più significativi che hanno interessato il capoluogo negli anni di formazione della città, dopo l’abbandono della Civita.          

L’indagine del ricercatore si è affidata a due siti santuari della storia antica: l’archivio  di Montevergine e quello di Cava. Oltre agli archivi suddetti, ove antiche pergamene raccontano il passato di Avellino, l’indagine si è avvalsa dei numerosi testi dei precedenti autori che hanno raccontato i secoli del medio evo e l’incidenza che la storia ha avuto in quei lontani giorni. Bellabona, Zigarelli, Rotondi, Carpentieri e numerosi altri storici moderni, come Barra,  Montefusco ed altri, indicati ampiamente nelle numerose pagine che interessano la bibliografia,  sono stati al centro degli studi di Violante, molte volte anche emendati di notizie che i recenti studi hanno dimostrato quanto meno inattendibili.

Una mole di lavoro che potrà interessare gli amanti e gli appassionati della storia di Avellino, anche se l’approccio con il ponderoso volume richiede impegno e costanza per arrivare alle sue ultime pagine. La fatica della lettura, tuttavia, viene alla fine premiata per le tante notizie e conoscenze svelate sulla cattedrale, sul castello, sulla piazza Maggiore e sugli altri siti dell’Avellino medievale.

Interessanti i vari toponimi, un tempo presenti e oggi scomparsi, ad eccezione di pochi luoghi, così come le tante chiese che conferivano alla città un aspetto di perenne religiosità, man mano scomparse e travolte dalla vetustà, dalle guerre, dai saccheggi e dai terremoti. Rimangono altresì preziose le citazioni e la riproposizioni di brani di documenti, vere testimonianze della presenza di emergenze architettoniche e urbane in seguito scomparse.                                       

Un lavoro e uno studio che, grazie alla perseveranza di Donato Violante, apporta nuove conoscenze e nuovi elementi  alle pagine della storia della nostra città, racchiusa ancora nella sue mura e difesa da ripe scoscese, sistema difensivo naturale in secoli che marchiavano di precarietà le tante vite umane dei nostri concittadini dei secoli passati, le cui vicende, attraverso il corso degli eventi, rivivono nelle pagine del pregevole volume preparato con certosina pazienza dal nostro autore.

(Andrea Massaro)