Avellino - Medioevo
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Si è svolta il 31 Agosto 2011, presso il Museo del Lavoro di San Potito Ultra, la presentazione del libro “Avellino – Medioevo” del nostro Direttore editoriale Donato Violante.

La notevole ed attenta partecipazione del pubblico, che ha gremito il piccolo museo, basterebbe a testimoniare da un lato l’interesse verso la storia di Avellino da parte dei cittadini avellinesi e del circondario, dall’altro l’opportunità dell’ultima fatica di Donato Violante: l’opera "Avellino – Medioevo", con il suo carattere sistematico, va infatti a colmare un vuoto di ricerca nella storia della nostra città. Ciò avviene, con scelta di tempo quanto mai opportuna, in un momento in cui essa è alla faticosa ricerca di un rilancio futuro che non può non ripartire dalla riscoperta della propria identità. Come sottolineato anche dall’ex sindaco di San Potito Ultra, Giuseppe Moricola, “padrone di casa” e moderatore della presentazione, il lavoro di Violante risulta dunque quanto mai attuale ed utile: la ricostruzione dei luoghi è infatti indagata non solo sulla base di una attenta (e laboriosa) ricerca documentale e filologica, ma anche tramite passeggiate in compagnia di esperti presso i luoghi in cui i monumenti, le chiese, le piazze della Avellino appena nata si trovavano. Ciò ha reso possibile la ricostruzione di un cammino che arriva fino ai giorni nostri: partendo dunque dalla Avellino del Medioevo, è possibile ripercorrere le modifiche del tessuto urbano e della popolazione che lo abitava. Questo è uno dei principali meriti dell’opera di Donato Violante: una lettura ragionata (ed amorevole) della propria città, dei suoi luoghi e di come essi abbiamo inciso sull’elemento umano. Non solo dunque interessante ma cristallizzato esercizio ricostruttivo di edifici oramai scomparsi, ma opera utile a comprendere il presente attraverso la storia: premessa imprescindibile, questa, per la costruzione di un futuro che non dimentichi le proprie radici, e monito ai nostri amministratori a non stravolgere l’anima della nostra un tempo nobile città.

Tanto viene fatto da Violante (pare qui opportuno rimarcare questa notazione) con scopo non lucrativo, ma per puro amore della propria città natale: l’opera non ha infatti ricevuto alcun tipo di finanziamento - sovvenzione, e non è un caso che l’autore abbia trovato ospitalità nel presentarlo presso il Museo di San Potito, ora realtà consolidata, ma nato anch’esso grazie all’impegno di pochi, con le difficoltà che si presentano a chi intende far cultura, soprattutto al Sud Italia, lontano dai grossi centri urbani (sul Museo del Lavoro di San Potito si veda l’articolo ad esso dedicato sul numero 5, anno 2, Maggio 2008, pagina 8 , della rivista “Irpinia ed Irpini”). Tanto a conferma del fatto che l’amore per la propria terra, la passione per il Bello e la consapevolezza dell’importanza della storia fanno sì che anche un piccolo gruppo di volenterosi possa creare e portare avanti iniziative interessanti.

(Nicola Coppola)