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L'indagine condotta porta alla conclusione che gli Hirpini, i nostri progenitori, discendono, con molta probabilità, direttamente dai Sabini dell'Italia centro-meridionale, al più indirettamente, tramite i Sabini insediatisi nel Sannio.
All'origine di tutto vi fu sicuramente un Ver Sacrum: il gruppo condotto da un toro, che si fermò nel paese degli Opici originò i Sanniti, il gruppo condotto da un lupo originò la tribù degli Hirpini (Irpini). Questi ultimi, infatti, come scrisse Strabone, a differenza dei Sanniti avevano come animale-guida ed animale sacro, un lupo (hirpus in lingua osca), da cui avevano derivato il nome. Lo stesso fece Pompeo Festo che scrisse: "Irpini appellati sunt nomine lupi, quem hirpum dicunt Samnites; eum enim ducem secuti agros occupavere".
A riflettere solo un istante, se è credibile che un gruppo di Sabini seguì un toro, ed originò i Samnites, non altrettanto credibile è che il gruppo che avrebbe originato gli Hirpini (Irpini) sia stato guidato materialmente da un lupo, il quale si sarebbe dileguato rapidamente. Pertanto, più verosimile è la tesi secondo cui gli Hirpini (Irpini) utilizzarono un'insegna raffigurante una testa di lupo (animale sacro a Marte), cioè un totem.
Ad onor del vero, non va nascosta un'altra circostanza, che non pone affatto in buona luce i nostri progenitori: gli Hirpini, fieri ma rozzi combattenti, come ricordò Servio verso il 400, divennero famosi per le razzie che compivano ai danni delle popolazioni tra cui si erano stanziati. In più chiare parole, vivevano di rapina, utilizzando la tattica "lupesca" dell'attacco improvviso dalle alture su cui vivevano, e che raggiungevano rapidamente una volta raccolto il bottino. Secondo tale versione "Serviana", sarebbero stati proprio i nostri progenitori a creare la leggenda del lupo animale-guida, onde celare le loro malefatte.
Ed infatti, la pessima fama di cui godevano gli Hirpini (Irpini) venne confermata sia dal Vico, secondo cui essi avevano "una tal tendenza a rubare", che dallo Jannacchini, che scrisse "Gli Irpini vissero di ladronerie, e di caccia con detrimento dei popoli limitrofi, che li chiamarono rapitori, o Irpini".