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Premettiamo non possiamo mostrarvi le immagini relative al sito archeologico di Aeclanum, stante la necessità di richiedere l'autorizzazione alla Sovrintendenza. In caso di ottenimento della stessa, saremo felici di scattare delle fotografie e rendervi partecipi delle bellezze di Aeclanum.
Ubicata tra la Valle dell'Ufita e la Valle del Calore e distante solo 15 miglia da Benevento, Aeclanum fu una delle più importanti cittadine dell'Hirpinia pre-romana. In base ad alcune iscrizioni in lingua osca, parlata dagli Hirpini, si fa risalire (Italo Sgobbo) al IV-III secolo A.C. l'origine della città.
Il sito archeologico di Aeclanum si trova presso l'odierno Passo di Mirabella o Passo Eclano, in località Grotte (tel. 0825.449175). La città Hirpina venne conquistata dall'esercito di Silla (che si avvalse della collaborazione dell'eclanese Minazio Magio) nell'89 A.C. Il muro di cinta di legno venne bruciato e la città distrutta.
Aeclanum, divenuta "Municipium", venne ricostruita secondo una forma a cuore e protetta da un muro di cinta di 1,8 Km di lunghezza, ancora oggi in piedi in vari punti.
Il periodo più prospero di Aeclanum si ebbe durante il II secolo D.C., quando compresa nella regione Campania, assunse il rango di "Colonia", assumendo il nome di "Colonia Aeleia Augusta".
E' questo il periodo durante il quale vennero realizzate diverse opere, come le Terme (con il "Calidarium", il "Tepidarium", ed il "Frigidarium" del II sec. D.C., ancora oggi visibili), il Foro, il Teatro, il Gimnasium, Macellum.
Nel IV secolo D.C., l'imperatore Diocleziano, introducendo un nuovo assetto amministrativo, trasferì Aeclanum alla Regione Apulia.
Il periodo V-VII secolo D.C. è quello della decadenza di Aeclanum, tanto che nel 669 D.C. l'imperatore d'Oriente Costante II, impegnato nella conquista della longobarda Benevento, fece distruggere il centro irpino.
Durante l'Alto Medio Evo, Aeclanum venne chiamata Quinto-decimo, proprio in considerazione della già ricordata lontananza di 15 miglia da Benevento.
Tra i vari reperti archeologici che si possono ammirare ad Aeclanum, vi è una fonte battesimale a forma di croce greca, che faceva parte di una basilica Paleocristiana.
Il nucleo centrale di Aeclanum è rappresentato dall'agglomerato urbano, "l'area cittadina", con abitazioni private, tra cui una villa romana che sembra rappresentarne il centro ideale.
Il complesso è attorniato da una bella e larga strada romana, su cui ancora insiste una porzione di basolato ed ai cui margini sono visibili degli efficienti canali di scolo e convogliamento delle acque.
Tra gli altri reperti, spiccano delle vasche e dei forni, iscrizioni di età repubblicana ed imperiale (molte accatastate vicino alla casupoletta di ingresso al sito archeologico), sculture marmoree, tra cui uno dei sette figli di Niobe, secondo la mitologia morti tragicamente per vendetta di Diana mentre praticavano attività sportive, del II secolo A.C. (copia da originale greco di età ellenistica), un torso di Apollo (copia da originale greco di età classica), un Arpocrate (II sec. d.C.), ritrovato nelle Terme, altre sculture, rivestimenti architettonici in marmo e frammenti di pittura parietale di età romana (II secolo D.C.).