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I ruderi del castello medioevale di epoca tardo longobarda, intorno all'anno 1000, si ergono in cima alla collina che domina il vecchio centro urbano, lungo la Strada Provinciale che conduce a Serino. Ringraziamo Roberto Angiuoli, dottore in Architettura, per averci autorizzato a pubblicare l'immagine (© Roberto Angiuoli) che mostra alcune delle poche pietre residue.
Infatti, della struttura, che presentava delle mura, residua una torre centrale, presumibile residenza del feudatario e nucleo centrale del sistema difensivo. Le mura sono formate da blocchi di tufo, alternati a frammenti di laterizi e materiali di riporto, provenienti da un edificio preesistente, ritenuto (Francesco Barra) il tempio di Diana della vicina Abellinum, su cui venne edificata la chiesa di S. Pietro.
Truppoaldo Racco apparteneva alla famiglia degli Adelferii, i conti longobardi di Avellino. Egli ereditò la parte orientale della contea, sulla destra del fiume Sabato. Si stabilì nel castello, che fece ristrutturare e rafforzare, a ragione della sua posizione strategica, che venne sfruttata adeguatamente nei secoli XI-XIV.
Tuttavia, la scomoda posizione, la limitatezza delle dimensioni e l'evoluzione delle strategie militari, ne segnarono il declassamento a mero punto di osservazione, anche in considerazione del fatto che i nuovi feudatari dal 1564, i Caracciolo, avevano una vasta corte che non poteva essere ospitata in ambienti così ristretti. Il che determinò la costruzione di un apposito ed imponente palazzo, detto appunto palazzo Caracciolo.
Per raggiungere i ruderi del castello occorre imboccare una stradina non lontano dalla chiesa di S. Maria delle Grazie, in prossimità del palazzo Caracciolo.