Il sito è accessibile ad ogni browser o strumento che consenta di navigare sul web. Tuttavia, per godere della migliore esperienza di navigazione, occorre scaricare un browser più aggiornato, compatibile con gli standard web.
Senza dubbio alcuno, il più importante "Complesso culturale" dell'Irpinia è rappresentato dall'edificio di architettura neorazionalista, opera dell'Architetto Francesco Fariello, sito su parte dell'area occupata in passato dall'Orto Botanico di Avellino, lungo l'attuale Corso Europa (tel./fax. 0825-782382). La struttura dal 1965 rappresenta la tappa obbligata per chi abbia "sete di conoscenza", tant'evvero che una parte del lavoro di ricerca che ha consentito la realizzazione di questo sito web è stata fatta presso tale Istituzione. La struttura, è un contenitore in cui sono situati:
Nel centro storico di Avellino, in Piazza Duomo, si trova il Museo del Duomo (tel. 0825-74996, ingresso gratuito, aperto nei giorni feriali e festivi dalle 8,00 alle 14,00), dove sono custodite le opere d'arte recuperate tra le macerie delle varie Chiese dell'Irpinia colpite dal terremoto del 23 novembre 1980, che vennero restaurate l'annesso laboratorio.
Il Museo Diocesano (tel.0825-74487) è ubicato in Piazza XXIII novembre, il Museo Zoologico degli Invertebrati (tel. 0825-781249), si trova in Corso Umberto I 131, il Museo Zoologico dei Vertebrati, in Via F. Petronelli 8.
Il Museo d’Arte - MdAO è ubicato in Via Degli Imbimbo 47, è più celebre con l’acronimo MdAO ed è stato fondato nel 2005. Originariamente ere una quadreria privata. Attualmente il MdAO presenta in ostensione al pubblico alcune opere d’arte contemporanee e moderne. Propone ai visitatori opere di Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Michele Cascella, ecc.. Ffra i contemporanei si ricordano: Paola Epifani, Felicita Frai, Giovan Francesco Gonzaga, Paola Romano e Nani Tedeschi. Per maggiori delucidazioni ed informazioni si può contattare il MdAO al seguente indirizzo di posta elettronica: museodarte@libero.it
Infine, ricordiamo il Museo Scientifico dell’Irpinia, in merito al quale, i Prof. Gaetano Abate ci ha fatto giungere la seguente recenzione, già pubblicata sul primo numero della rivista dell'Associazione Irpinia Nostra (© Gaetano Abate).
Ad Avellino esiste una piccola esposizione di strumentaria antica custodita presso l’ex caserma Litto in C.so Vittorio Emanuele. Tale esposizione nata con la manifestazione “Futuro Remoto”, organizzata nel 1997 nell’ex carcere borbonico, ha una origine più remota in quanto è stato il lavoro di alcuni insegnanti dell’Istituto Imbriani di Avellino, che nel 1993 diedero il via ad una indagine proposta dal Ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica.
Come per l’archeologia classica si mira a conservare reperti di molti secoli fa, e questa è una scienza nata da molto tempo, anche per i reperti scientifici il Ministero ha pensato di fare una ricognizione per verificare in Italia quanta strumentaria è ancora reperibile nelle scuole, nelle Università e nei centri di ricerca. All’inizio degli anni 90 si avviò una grande operazione di ricerca che vide coinvolte e protagoniste anche alcune scuole della nostra provincia, in particolare l’Istituto Magistrale “P.E. Imbriani”, l’Istituto Tecnico Agrario “F. de Sanctis” e il Liceo Classico “P. Colletta”. Una forte e intensa collaborazione tra alcuni insegnanti, diede vita a quattro mostre e fece censire e restaurare più di trecento strumenti, che altrimenti sarebbero andati al macero. L’operazione volontaria e gratuita affrontata da pochi “pionieri” fece scoprire il gusto della ricerca e appassionò molti giovani e non, al laboratorio di fisica e agli esperimenti fatti anche con le apparecchiature restaurate. E’ da precisare che gli strumenti di cui parliamo non sono antichi nel senso antiquario del termine, ma rappresentano una testimonianza importante per la storia degli Istituti che li hanno conservati e rientrano a pieno titolo in quella ricerca avviata dal Ministero. Si è scoperto che in Italia molte scuole hanno custodito questi beni culturali e oggi grazie alla buona volontà di pochi addetti ai lavori, possono essere visti e studiati dalle nuove generazioni.
All’ex Caserma Litto sono esposti circa cinquanta strumenti in una bella bacheca a sei ante e visitando i siti www.provincia.avellino.it e www.liceoimbriani.it/SettScie/Main.htm è possibile visionarne le schede tecniche. Per visite guidate, per gruppi di persone o scolaresche, si può telefonare allo 0825 782186 e prenotarsi. Si possono organizzare anche conferenze e dibattiti sulla strumentaria antica così come si possono tenere lezioni tanto sulle tecniche di conservazione quanto su alcuni esperimenti dell’800. Tali strumenti possono quindi essere lo spunto per un viaggio nella cultura scientifica, nata solo pochi più di trecento anni fa; possono essere lo spunto per interessanti ricerche storiche o possono far rivisitare alcune esperienze classiche. Il gusto estetico e la bella fattura di questi oggetti antichi , può anche interessare l’osservatore più distratto che invece di soffermarsi all’utilizzo di tali strumenti è attratto soltanto dalla bellezza della fattura.
I quattro elementi mostrati si riferiscono rispettivamente al "Microscopio solare" del Liceo Classico "Pietro Colletta", al "Proiettore a manovella" dell'Istituto Magistrale "P. E. Imbriani", allo "Spettroscopio" dell'Istituto Tecnico Agrario "Francesco DeSanctis" ed al "Tellurio" dell'Istituto Magistrale "P.E. Imbriani".