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La drammaticità del fenomeno emigratorio si comprende leggendo le statistiche degli abitanti di Bisaccia: alla fine del XIX secolo, i Bisaccesi erano 6330, ed erano divenuti quasi 9000 al termine della fine della Prima Guerra Mondiale. A tal punto, la tendenza si inverte, e comincia il dramma: 7927 nel 1951, 7645 nel 1961, 6231 nel 1971. Oggi, i Bisaccesi rimasti a Bisaccia sono solo 4300!
La crisi economica seguente alla Prima Guerra Mondiale e l'irrisolto problema del latifondismo meridionale, indussero tantissimi Bisaccesi ad abbandonare il paese natio e cercare fortuna nell'America del Nord. Si stima che tra la fine del Primo Conflitto Mondiale e l'inizio del Secondo, più di 1500 Bisaccesi si recarono negli Stati Uniti, nell'Ohio (ad Hamilton) e nel Connecticut (ad Hartfort), e nel Canada (Toronto).
Di questa prima grande ondata migratoria fece parte Francesco Celano, la cui storia è il simbolo dell'emigrazione bisaccese. Dovendo sostenere la famiglia ed essendo privo di mezzi per pagarsi il biglietto e procurarsi il visto d'ingresso, pur di imbarcarsi su di una nave che da Napoli andava verso Ellis Island, si nascose insieme ad altri sventurati nella stiva. Vi rimase tre settimane, cibandosi e bevendo quel poco che ogni tanto gli procurava il cognato, imbarcatosi regolarmente, ma soprattutto, respirando esalazioni tossiche, che lo faranno morire di tubercolosi a solo 48 anni, proprio quando, dopo nove anni di duro lavoro e sfruttamenti, aveva fatto ritorno a Bisaccia, essendo nel frattempo riuscito ad inviare diverse rimesse, che avevano consentito alla moglie ed alla figlia di vivere e di ristrutturare la casa.
A partire dall'inzio degli anni '50, la mancanza degli effetti auspicati della Riforma agraria originò un secondo flusso migratorio, che si accentuò nel periodo anni '60-anni '80. Alle destinazioni raggiunte dai primi emigranti, si aggiunsero, in Europa, la Germania, la Svizzera Francese, la Francia ed il Belgio, mentre all'estero, le nuove mete predilette furono in Sud America (Argentina e Venezuela).
Non tutti i Bisaccesi emigrati hanno avuto sorte avversa. Infatti, uno di loro, Mariano Procaccino, da non molto defunto, tra il 1967 ed il 1970 ricoprì la carica di Vice-Sindaco di New York, essendo stato in precedenza un importante membro del Partito Democratico.
Una Bisaccese di seconda generazione, Maria Pastore Passaro, è docente universitario presso la Central Connecticut University.
Ma quel che più conta, i Bisaccesi emigrati ed i loro discendenti sentono un forte legame con la terra di origine, tanto da aver creato diversi circoli bisaccesi. Inoltre, a Bisaccia si stampa "La Torre", diretta da Mimmo Vivolo, una rivista che viene spedita in tutto il mondo e che informa gli emigrati ed i loro discendenti delle vicende del paese.