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Sebbene in prossimità della sorgente Radice, nel territorio di Candida, siano state rinvenute delle rovine di edifici di epoca romana, le origini del vero e proprio borgo sono successive, precisamente medioevali.
Il nome del paese risulta già menzionato in documenti dell'XI secolo.
Tra le diverse famiglie feudatarie che si sono succedute nei secoli, ricordiamo i Caracciolo di Avellino, i Cardone ed i Filangieri.
Nella storia e nell'economia di Candida un ruolo fondamentale venne svolto dai "Chiodaroli", che a lungo produssero chiodi, a livello artigianale, fino alla prima metà del XX secolo.
L'importanza storica e finanziaria dell'attività di tali artigiani del ferro è stata tale, che i Candidesi l'hanno voluta celebrare con una bella targa metallica, ubicata ai piedi della salita che conduce al borgo antico, che potete ammirare qui accanto.
In merito alla questione etimologica, se siamo d'accordo con la tesi che ricollega il nome del paese al latino "locus candidus" (luogo candido, lucente, bianco), dissentiamo sulla sua traduzione ai fini etimologici in discorso. Infatti, Candida si chiama così, a nostro avviso, non perchè, come si ritiene correntemete, sia "splendente, lucente o luminosa", in quanto irradiata dal sole quasi tutto il giorno, in virtù della sua posizione panoramica, ma piuttosto in quanto "bianca", cioè innevata, visto che la neve, durante il periodo invernale, la ricopre generosamente, sistematicamente ed a lungo.