Candida
Su di un colle che sovrasta la media Valle del Calore, immerso nel verde, tranquillissimo e salubre centro di antiche tradizioni agricole (castagne ed uva da vino, ed in passato anche canapa e lino), Candida fu celebre nei secoli passati per la produzione artigianale dei chiodi, protrattasi fino alla metà del XX secolo. Tale attività rivestì una tale importanza per la vita e la finanza delle famiglie di questo Comune Irpino, che riconoscenti, eressero una bella lapide metallica a ricordo dei "Chiodaroli", che si trova ai piedi del borgo antico. La vicinanza al Capoluogo ha ovviamente influenzato la storia di Candida e tanti sono i Candidesi "pendolari" che lavorano ad Avellino.
Dati essenziali: a 644 metri s.l.m. ed a 9 chilometri da Avellino, Candida ospita poco meno di 1100 Candidesi, con una tendenza demografica lievemente positiva, ma che comunque pone la popolazione assai al di sotto del dato statistico di fine secolo XIX (1534 abitanti). Il Santo Patrono è S. Filippo Neri, festeggiato il 26 maggio. Altre importanti feste religiose sono quelle dedicate a Maria SS. del Buon Consiglio (26 aprile) ed a S. Antonio (13 giugno). Candida si raggiunge in pochi minuti ed agevolmente da Avellino percorrendo la SS Ofantina.
Immersa nel verde ed ai piedi di monti, Candida vanta sorgenti di acqua purissima e leggera, come la sorgente Radice, nota per i ruderi di edifici di epoca romana ritrovati nei suoi pressi. Chi volesse approfondire la storia del paese, può rivolgersi alla Biblioteca comunale, sita in Piazza del Giudice (tel 0825-981024).
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Candida, mostra i due castelli, uno diroccato, all'ingresso del paese ed un altro inglobato in costruzioni private, nel borgo antico, l'ex monastero Virginiano la chiesa di S. Maria Assunta, gli edifici signorili, delle immagini dell'antico borgo. La visita guidata si chiude con la galleria immagini 1 e la galleria immagini 2.