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La chiesa Madre dedicata a San Bartolomeo Apostolo, di cui l'immagine sulla
sinistra mostra una veduta laterale, venne costruita nel 1557, a seguito
di una drammatica pestilenza, come si legge in un antico manoscritto. L'edificio
religioso venne restaurato completamente nel XVIII secolo. Notevole è
la torre campanaria, che si vede nell'immagine sulla destra.Come lasciano
trasparire le immagini, la chiesa è "soffocata", essendo
attorniata dalle costruzioni, che le lasciano poco spazio, tanto che l'area
antistante la chiesa può definirsi una pseudo-piazzetta, a causa
dell'esiguità della sua estensione.
La facciata e lo splendido portale (foto a sinistra) sono in stile tardo-barocco.
Nella parte alta del portale insiste una scritta in latino, che a causa
della distanza dal suolo e delle imperfette condizioni di conservazione,
di cui siamo riusciti a leggere solo la data, 1760.
Sulla facciata, a contorno del portale d'ingresso in pietra, spicca il simpatico busto di S. Bartolomeo Apostolo, Santo Patrono di Cassano Irpino, sotto cui si legge:
"A DIVOZIONE DI
ANTONIO E BARTOLOMEO
PETRIELLO
PER CURA DI NICOLA VECCHI
SINDACO
ANNO 1895".
All'interno, l'edificio religioso presenta una sola navata. Vi si conservano, diverse opere d'arte, tra cui il reliquiario del Santo, che viene portato in processione durante la Festa del 24-15 agosto, e la statua lignea di San Bartolomeo, opera di notevole fattura dello scultore Jacopo Colombo. La cripta è riccamente decorata con stucchi del XVIII secolo. La chiesa Madre sovrasta la Cappella San Pasquale.
Per completezza, ricordiamo che Bartolomeo fu uno dei "Dodici Apostoli", nato a Cana in Galilea, ed introdotto a Gesù dall'Apostolo Filippo. A seguito dell'Ascensione del Signore, secondo la tradizione, andò in giro a predicare il Vangelo, dapprima in India e successivamente in Armenia, dove a causa della conversione di un gran numero di persone, venne ucciso barbaramente e decapitato ad Albanopoli, divenendo martire cristiano. Le sue spoglie vennero portate nell'isola di Lipari, poi a Benevento ed infine a Roma, nell'Isola Tiberina. S. Bartolomeo Apostolo, oltre che Patrono di Cassano Irpino, è anche protettore dei conciatori e dei macellai.