Il sito è accessibile ad ogni browser o strumento che consenta di navigare sul web. Tuttavia, per godere della migliore esperienza di navigazione, occorre scaricare un browser più aggiornato, compatibile con gli standard web.
Il territorio di Castel Baronia risulta essere stato non solo frequentato, ma abitato stabilmente sin dal neolitico (III millennio A.C.), come confermano i ritrovamenti archeologici nella località Isca del Pero, dove sono venute alla luce molte tombe "a fossa semplice", con i defunti sepolti rannicchiati, con oggetti in ferro e vasi.
Altri ritrovamenti archeologici, del VI-V secolo A.C., in località Serra di Marco (centinaia di tombe "a camera", ricche di corredi funebri, del VI-V secolo A.C), da un lato, confermano l'importanza strategica del sito al tempo degli Hirpini, dall'altro, confermano lo sviluppo di nuclei abitati fondati su un'economia agricolo-artigianale influenzata dalle più avanzate popolazioni adriatiche.
Durante il Medioevo, il villaggio era situato in località Acquara, dove vi sono ricche sorgenti.
Nel XIV secolo, precisamente nel 1350, il nucleo abitato fu distrutto su ordine del feudatario di S. Angelo dei Lombardi, dal terribile brigante Maritto.
Il nuovo insediamento si sviluppò attorno al Santuario di S. Maria delle Fratte, dove si venera un dipinto bizantino che mostra la Madonna, che la tradizione vuole sia stato ritrovato da un pastore.
Il borgo attuale prese il nome da un castello normanno intorno al quale originariamente sorse l'insediamento e dal fatto che l'area fece parte della Baronia di Vico, di cui formò uno dei capisaldi difensivi e di cui ne seguì le vicende.
Suoi feudatari furono i D'Angiò, i Del Balzo, i d'Aquino, i De Ponte, i Caracciolo.
I moti carbonari degli anni 1820-21 videro la partecipazione di diversi Castellesi, che vennero esiliati una volta che i Borboni repressero la rivolta.
Castel Baronia diede i natali il 17 marzo 1817 allo statista e giurista Pasquale Stanislao Mancini, parlamentare del Regno dal 1862 alla morte. Fu ministro dell'Istruzione Pubblica nel 1862, di Grazia e Giustizia nel 1878, degli Affari Esteri nel 1885. Fu maestro di diritto costituzionale al Re Umberto e professore di diritto nelle Università di Torino e Roma. Morì nella villa reale di Capodimonte il 26 dicembre 1888. I suoi lavori sono conservati presso la Biblioteca Comunale. Tra i terremoti che hanno colpito Castel Baronia, particolarmente cruento fu quello del 1930, che distrusse gran parte del centro storico.
In tempi più recenti, il borgo irpino ha dato i natali, nel 1963, a Maria Gabriella Cogliani, battagliera dottore commercialista dell'Ordine della Provincia di Avellino.