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Castello

L'area su cui insisteva il Castello di Conza Il Castello era ubicato nella parte più elevata di Conza, sopra una spianata denominata "Giardino", in posizione di dominio della sottostante valle.

Già nel VI secolo doveva esservi una piccola struttura difensiva, visto che nel 553, i Bizantini di Narsete, che nel 552 avevano ucciso prima Totila e poi il suo sucessore Teia, ebbero definitivamente la meglio sulle ultime sacche di resistenza ostrogote, che si erano asserragliate nel Castello di Compsa.

Il vero e proprio fortilizio difensivo, forse edificato verso la metà dell'XI secolo, aveva le mura rinforzate da bastioni e torri. Tale cinta muraria avvolgeva il borgo medioevale, che si sviluppava ai suoi piedi.

Una stampa del Pacichelli del 1604, mostra il Castello che sovrastava l'abitato. Chiaramente si distingue una torre quadrangolare.

La struttura, danneggiata dai continui terremoti, venne demolita gradualmente, anche se, fino all'epoca del brigantaggio (1860-1861), esisteva ancora una torre, con feritoie e merli, utilizzata dai cittadini di Conza per avvistare i briganti, consentendo la messa in salvo della popolazione.

Nel 1928, durante lavori di spianamento e scavi, sul Giardino e nelle sezioni est e sud del Castello vennero individuate strutture medioevali (con pietre ben squadrate), mentre nelle sezioni ovest e nord vennero alla luce reperti antichi (piccole pietre cementate con malta talmente resistente). Oltre alla cisterna deputata alla raccolta dell'acqua, vicino all'allora nuovo serbatoio dell'acqua, vennero scoperti i resti di una struttura rettangolare, che presentava il lato orientale di forma semicircolare, ritenuti la Cappella del Castello. La già citata torre residua venne clamorosamente abbattuta nel 1957 per ricavare il campo sportivo, tanto che rimase solo la denominazione del luogo, "Torretta".

Inoltre, durante i lavori di realizzazione delle fondamenta del serbatoio dell'acqua sul Giardino, vennero scoperti dei cunicoli sotterranei, che collegavano il Castello con un palazzo, che si trovava nel sito denominato "Piazzile". Stando a quanto scrisse l'Ughelli (Italia Sacra), l'edificio, ormai ricoperto dalla vegetazione ed in stato di degrado, apparteneva agli Stazi, verosimilmente discendenti di Stazio Trebio, il Compsano che, fatti fuggire i Mopsii, consentì l'ingresso a Compsa dell'esercito di Annibale.

Tra i vari Signori che dimorarono presso il Castello si ricordano, dal 758 all'617, i Duchi di Benevento, Arechi II, Grimoaldo III e Grimoaldo IV. Nel dicembre dell'839, trovò rifugio presso il Castello, Orso, il cognato Siconolfo, (fratello minore di Sicardo, l'ucciso Duca di Benevento), che era fuggito dalle galere di Taranto.

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