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S. Rocco fu un taumaturgo di eccezionale valore, a cui Flumeri tributa i festeggiamenti del Ferragosto, con la realizzazione del Giglio di paglia.
Trattandosi di un'impalcatura imponente, la sua realizzazione inizia già nel mese di luglio: sulla struttura di legno vengono montati degli addobbi di paglia, che riproducono figure religiose. La festa è talmente sentita, che tutti i flumeresi residenti, ma anche tanti emigrati rientrati per l'evento, vengono coinvolti.
Il Giglio assume la forma di un pesante obelisco, alto quasi 30 metri, che viene trainato fino alla sommità del paese, non solo da buoi, ma anche dai più giovani, che in tal modo danno prova della raggiunta maturità.
I festeggiamenti hanno origini pagane, quando i contadini ringraziavano gli Dei per l'abbondanza del raccolto.
La celebrazione, svolgendosi nel mezzo di agosto, richiede il massimo sforzo per i partecipanti, non solo per il peso del Giglio e la difficoltà di mantenerlo in equilibrio, ma anche per il caldo soffocante che caratterizza il periodo.
Nel pomeriggio, la struttura viene trainata fino al sagrato della chiesa di S. Rocco, prima che si dia inizio alle celebrazioni religiose.
L'origine pagana della festa spiega altresì l'interpretazione negativa che verrebbe data ad ogni incidente di percorso, quali eccessiva difficoltà di condurre il Giglio, o peggio ancora della sua caduta, qualora i "funisti" non riuscissero a gestire la struttura.