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Non lontano dal territorio del comune di Avellino (frazione Picarelli) sorgeva un Casale nei cui pressi, all'incirca nel 1780, dei contadini scoprirono delle tracce di mercurio, che vennero prontamente ricoperte (il mercurio è tossico!!).
In tale sito, si trova una sorgente la cui acqua sulfurea presenta una composizione chimico-fisica simile alle famose acque di Salsomaggiore.
Infatti, l'analisi effettuata a suo tempo rivelò tracce di zolfo accompagnate da sodio, idrogeno, calcio, potassio magnesio, iodio, rubidio (alla temperatura di 15 gradi).
Ciò spiega perchè all'epoca della dominazione francese, il demanio incamerò tale sorgente, a cagione dell'elevato tenore di sale, che finì per essere esportato.
Onde evitare che i privati sfruttassero in maniera eccessiva ed illecitamente la sorgente, l'accesso venne loro precluso, salvo che per scopi terapeutici.
Ad ogni modo, nel 1815 lo sfruttamento della sorgente terminò.