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La chiesa di S. Maria delle Grazie, chiesa Madre di Guardia dei Lombardi, venne edificata nel 1315, data che si legge sul pilastro di travertino rosa sulla sinistra dell’altare maggiore, spianando un angolo di Via Monte ed utilizzando il terreno di risulta per riempire il vallone che portava al "Beno".
L'immagine mostra la bella facciata della chiesa, al cui fianco si vede parte della possente torre campanaria.
Nel corso dei secoli, l'edificio religioso ha subito ripetute ricostruzioni o restauri. Infatti, rasa al suolo dal terremoto nel 5 dicembre 1456 (rimasero in piedi solo 4 pilastri), venne ricostruita nel 1565 per volere della feudataria Maria Donata del Balzo. In tale occasione, oltre all'aggiunzione dell'imponente campanile, a quattro piani, in pietra, venne modificata l'originaria pianta a croce greca, che divenne a croce latina.
Altro evento significativo si ebbe nel 1609, come ci informa la lapide in latino, che si vede nell'immagine, che si trova sulla parte centrale della facciata, secondo cui l'Università di Guardia, che già aveva affiancato alla chiesa il possente, campanile, aveva anche provveduto alla pavimentazione della piazza nell’anno suindicato.
Altro terremoto ed altra distruzione della chiesa si ebbero l'8 settembre del 1694. A seguito del successivo terremoto del 29 novembre 1732, che rase quasi totalmente al suolo il paese e la Chiesa Madre di S. Maria delle Grazie.
Anche questa volta, la chiesa venne ricostruita ed abbellita, come ci informa un'altra lapide sulla facciata.
Tale facciata è in pietra lavorata, su cui spicca il portale, con raffigurazioni dell'Annunciazione e dell'Adorazione dei Magi, affiancato da due colonne.
All'interno, stuccato, a tre navate, sono custodite diverse opere d'arte, tra cui statue di Santi, un coro ligneo, altari in marmi policromi, l'artistico balcone intagliato della Sacrestia, risalente al XVIII secolo, due dipinti del XVIII secolo (la Madonna col Bambino e Santi del Dominici e l'Angelo che parla con S. Luigi Gonzaga di Sebastiano Conca).
Ulteriori danni furono causati prima dal terremoto del 23 luglio 1930, a cui si pose rimedio vendendo l’oro della Parrocchia (3600 chilogrammi, pari ad un valore di 14500 lire) e, poi, dal terremoto del 23 novembre 1980,che provocò il collassamento dell’ultimo livello del campanile sulla volta della Chiesa, con rilevanti conseguenti danni.
Dopo i lavori di restauro, la chiesa Madre venne riaperta al culto dei fedeli il 2 luglio 1999.
Infine, è importante sapere che presso l'archivio della chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie si conservano degli Antifonari, in passato tenuti dai Frati del Convento Agostiniano, anch'esso distrutto da un terremoto, quello dell'8 settembre 1694.
Si tratta di pochi volumi pergamenati che hanno la dimensione di 50 cm x 30 cm. Sarebbero stati realizzati verso il XIV secolo nell'ambito di alcune abbazie e monasteri del Principato Ultra.
Purtoppo, non solo gli Antifonari giunti fino a noi sono ridotti rispetto al numero originale (ne residuano solo quattro a causa di "asportazioni" e "disperdimenti" .... a buon intenditore, poche parole ...), ma risultano anche rimaneggiati, per l'assenza di pagine strappate o private della parte contenente delle miniature o di parti ritenute d'interesse.
Gli Antifonari fungevano da raccoglitori di alcune parti della liturgia della Messa, a cui successivamente, vennero aggiunti i canti responsoriali.