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La chiesa della Santissima Trinità è una cappelletta, le cui origini sono antiche: tra le sue mura il canonico e storico locale Pasquale Palmese scoprì una lapide di Lucio Licinio, figlio di Marco Licinio Magro, della tribù Galeria di Roma.
La struttura carina che vediamo oggi, non è quella antica, edificata extra moenia. I ripetuti terremoti, infatti, la atterrarono, tanto che nel XVII secolo il Vescovo La Morea ne ordinò la ricostruzione (o comunque) una notevole ristrutturazione.
Al di sopra del portale d'ingresso in pietra, vi sono due lapidi con scritte in latino.
Sulla prima si legge:
"SANCTA TRINITAS
VNVS DEVS
MISERERE NOBIS"
Sulla seconda lapide siamo riusciti a leggere:
"IO BAPTA LANOR?? EPVS
LAQVEDONEN 16?7".
Ulteriormente e fortemente danneggiata dal terremoto del 23 Novembre 1980, venne nuovamente riaperta al culto solo nel luglio 2002.