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Tanti sono stati i Lionesi che nel corso del tempo hanno abbandonato il borgo natio per raggiungere terre anche lontane, quali Argentina, Stati Uniti ed Australia.
In questa sede ci soffermiamo sulla comunità di origine lionese stanziatasi in un quartiere di Santa Fe (capoluogo della omonima regione), detto Villa Maria Selva che fa parte di una zona che si chiama Piccola Italia.
Si tratta di circa 1500 persone, di origine lionese, tra cui vi sono anche lionesi di prima e seconda generazione.
Dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale, per oltre un decennio, tanti Lionesi giunti in Argentina, si spinsero all'interno del Paese ritenendolo, non a torno, più idoneo allo svolgimento dell'attività agricola a cui erano abituati, dato che presentava pianure fertili e clima umido.
Col passare del tempo, la seconda generazione di Lionesi, radicatasi sul territorio, si è affrancata dalla terra, per dedicarsi alla cultura, all'insegnamento in particolare.
Tuttavia, il legame con la terrra natia non è mai stato rescisso, visto che a Santa Fe è stata creata l'Associazione dei Figli di Lioni, inaugurata nel 1986, con il contributo di tutti i discendenti dei Lionesi, monetario o lavorativo.
Tale associazione, oltre a preservare l'identità della comunità di origine lionese, organizzare corsi di italiano, manifestazioni varie, incontri mensili, a causa della gravissima crisi economica in cui versa l'Argentina, è divenuta anche un centro di sostegno per le famiglie in difficoltà, e non solo quelle di origine lionese.
Nel corso del 2002 l'Associazione ha promosso il gemellaggio con il Comune di Lioni, che ha consentito l'invio di medicinali a favore dei malati che versavano in maggiori difficoltà economiche.
Va da sè che il perdurare delle difficoltà economiche argentine, sta inducendo molti discendenti lionesi a prendere in considerazione il ritorno in Italia.