Lioni
Urbanistici e sociali sono stati i cambiamenti che Lioni ha subito a seguito del tremendo sisma del 1980. La data citata rappresenta, infatti, uno spartiacque non solo urbanistico (ricostruzione completa con modifiche della vecchia struttura urbana), ma soprattutto sociale. L'aiuto fornito dalla gran massa di persone provenienti dal centro-nord in occasione del terremoto, e qui a lungo rimaste, il patrimonio di conoscenze ed esperienze trasmesse, nonchè le relazioni sociali intrecciate con la popolazione locale, hanno finito per cambiare completamente i connotati di Lioni, che da borgo di antiche tradizioni agricole (latticini, butirri, caciocavalli) ed artigianali (laterizi, marmi e mobili), si è trasformato in attivo centro commerciale. Tuttavia, il "miraggio della società mercantile" è pericoloso, visto che, da un lato, Lioni non deve rinnegare il suo passato e presente di comunità legata alla terra, dall'altro, non c'è futuro se lo sviluppo discende dalla lenta agonia dei Comuni limitrofi. In più chiare parole, anzichè cullarsi sulle difficoltà dei vicini, calamitandone le risorse, lungimiranza imporrebbe di programmare uno sviluppo del territorio che ponga Lioni al centro di questo. Lioni è gemellata con Roma, Sezze, Piombino e le Province di Bergamo, Arezzo, Grosseto, Pistoia.
Dati essenziali: ubicata a 550 m s.l.m. ed a 48 chilometri da Avellino, Lioni si sviluppa nella zona più alta della valle del fiume Ofanto. I lionesi sono poco più di 6000, con andamento demografico negativo. Il Santo Patrono è S. Rocco, festeggiato il 16 agosto (con fiera). Altre feste religiose sono quella della Santissima Annunziata (25 marzo), di San Bernardino da Siena (20 maggio), della Madonna del Carmine (16 luglio). Lioni si raggiunge con la SS 7 e la SS Ofantina bis. Esiste anche la stazione ferroviaria, nel centro del paese, sulla linea Avellino-Rocchetta S. Antonio (ramo secco delle FFSS, la cui ventilata chiusura origina continue controversie).
Le campagne lionesi sono assai verdi, tranquille, solcate da freschi ruscelli e di grande importanza paesaggistica. Delimitate a Sud dal Monte Calvello (1579 m), esse sono caratterizzate dalla presenza di tipici abitati rurali. Da Lioni, percorrendo una strada che si snoda tra alberi di alto fusto, si raggiunge l'Altopiano del Laceno, come pure il Monte Cervialto. Di rilievo i reperti archeologici, anche imponenti ritrovati nel circondario.
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Lioni, mostra la chiesa Madre di S. Maria Assunta, quella di S. Rocco, che ha annesso un convento francescano, le altre chiese di Lioni e la torre campanaria. Gli effetti del disastroso terremoto del 1980 vengono anche evidenziati dai resti di alcuni portali in pietra e della superstite edilizia civile ante-terremoto. Completano il quadro alcune fotografie che ritraggono Lioni di notte e di giorno.