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Storia

La frequentazione del territorio di Monteforte Irpino è remota e risale almeno all'epoca romana, come confermato da ritrovamenti archeologici, che si possono ammirare al Museo Irpino di Avellino, rinvenuti in località Fenestrelle (monete, iscrizioni funerarie ed altro) ed in località "Piani" (sepolcro con iscrizione funeraria). Del resto, il posizionamento strategico di Monteforte impose ad Annibale l'attraversamento delle terre del comune irpino per poter raggiungere la Puglia.

L'edificazione del castello, attorno a cui sorse i borgo medioevale, dovrebbe riconnettersi alla dominazione longobarda. La struttura difensiva, realizzata in località "Loco Pronella", venne citata da un rogito notarile relativo ad una vendita avvenuta nell'891, il che fa supporre l'esistenza di una qualche forma insediativa già in epoca normanna, anche se le prime notizie attendibili relative al borgo risalgono alla fine del X secolo.

Di razza normanna era Riccardo, feudatario nel 1102, come risulta da un atto dell'archivio di Montevergine. Altri feudatari furono il marchese Bertoldo di Hobenburg e Guido di Montfort, che nel 1268 ottenne Monteforte da Carlo I d'Angiò. Tuttavia, il Montfort uccise nella chiesa di Viterbo, il 25 maggio 1270, il figlio di re Riccardo, Enrico di Cornovaglia, subendo la confisca del feudo da parte dello stesso Carlo d'Angiò, che lo consegnò agli Orsini.

Nel 1461 Monteforte resistette all'assedio di Ferrante d'Aragona.

Dal 1533 Signori di Monteforte furono i Loffredo (fino all'abolizione dei diritti feudali, 1806).

Nel 1799 a Monteforte venne distaccato un manipolo di soldati Francesi.

La storia ottocentesca ricorda i moti carbonari del primo luglio del 1820, quando un sacerdote, Menechini, due ufficiali, Morelli e Silvati, unitamente ad un gruppo di carbonari ed alcuni Montefortesi (tra cui si ricordano gli ufficiali Antonio Nappio, Francesco Campanile e Gaetano Legniti e Antonio Nappo), raggiunsero Avellino. Tale evento è celebrato da una lapide che si può vedere su una facciata della Prefettura di Avellino.

Monteforte ha dato i natali all'artista del legno Niccolò da Monteforte.

In merito alla questione etimologica, si fronteggiano due tesi.

La tesi più seguita, in quanto ovvia, ricollega il nome Monteforte alla famiglia dei feudatari "Monfort", giunti nell'Italia meridionale nel 1266, al seguito di Carlo I d'Angiò.

Tale ricostruzione non convince, in quanto anacronistica, dato che l'origine del nome andrebbe ascritta ai Normanni, che utilizzavano spesso la parola "Montfort", in riferimento all'ubicazione delle loro strutture, in linea con la radice latina "Montis fortis", luogo ubicato in alto.

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