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L'edificio religioso, realizzato nel XVII secolo (1663) sulle fondamenta di una preesistente chiesa medioevale, divenne chiesa arcipretale verso il XVIII secolo, con lo svolgimento di tutte le funzioni liturgiche. La semplice facciata, mostrata dall'immagine sulla sinistra, presenta quattro nicchie ed una scalinata in pietra bianca bugiardata. Il robusto portone in legno di castagno locale, è inserito in un bel portale in pietre tufacee, splendidamente rappresentato dall'immagine sulla destra. All'interno della chiesa, ampia è la navata, bello il battistero con artistiche colonnine di marmo, mentre il presbiterio è limitato da una balaustra, sempre di marmo.
Tra i diversi dipinti, segnaliamo quello collocato sulla parete centrale attribuito al Cacciapuoti (1718), in cui si vede S. Nicola di Bari nell'atto di compiere un miracolo innanzi a tre giovani, tele del XVIII secolo di scuola napoletana che ritraggono alcuni Santi (tra cui S. Giacomo e S. Agata), un affresco sempre del XVIII secolo di Francesco Solimene (o comunque della sua Scuola) relativo al miracolo di Bolsena.
Sulla sinistra della navata, si trova il sarcofago in cui riposa il corpo di Padre Antonio Vincenzo Gallo (Monteforte Irpino 11/1/1899 - Roma 2/5/1934), Oblato Dehoniano, realizzato in marmo, nel 1972. Settimo di nove figli, il Padre, battezzato il giorno della nascita in questa stessa chiesa, fu ordinato sacerdote il 14 dicembre 1930. Soldato esemplare durante la Prima Guerra Mondiale (1915-18), Il 16 marzo 1931 fu ammesso presso la Parrocchia di Cristo Re (Roma), dove svolse il suo programma di dedizione sacerdotale. Colpito da una malattia progressiva inesorabile "la miotonia o morbo di Thomsen", il 2 maggio 1934, venne stroncato dalla meningite. Il 29 ottobre 1972, le sue spoglie mortali vennero traslate da Roma a Monteforte Irpino, dove vennero accolte da tutta la popolazione. Papa Giovanni Paolo II, il 9 aprile 1990, lo proclamo "Venerabile".