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La Chiesa di S. Felice è preceduta da uno spazio protetto da una
porta, superata la quale mentre si fronteggia la facciata della Chiesa,
di cui vediamo il portale in pietra sulla sinistra e la parte superiore
della facciata sulla destra.
L'edificio dedicato a S. Felice Martire che vediamo oggi, tuttavia, non è quello originario, risalente al 1020 e citato per la prima volta un secolo dopo, nel 1120.
Infatti, tale struttura primitiva, venne rasa al suolo dal terremoto del 1730, dopo cui venne ricostruita, aggiungendo alla navata centrale due laterali come sostegno, conferendole lo stile gotico-francescano odierno.
Un bombardamento 14 settembre 1943 distrusse la Sacrestia e danneggiò
in gran parte la Chiesa.
Nell'atrio d'ingresso, sulla destra si trova la porta di accesso alla Torre campanaria di forma quadrata, su cui insiste un'iscrizione che recita:
"TEMPORE AMMIT.
D. VINC. LAURO
A.D 1768".
Tale Torre campanaria risale al XVI secolo, anche se la porta in legno risale
all'epoca a cui fa riferimento l'iscrizione di cui sopra.
All'interno, nella cupola dell'Abside, segnaliamo un dipinto di Alfonso Grassi che ritrae la Madonna dell'Incoronata.