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S. Felice, che trae il nome dal suo Protettore, S. Felice Martire, a cui è intitolata una Chiesa dall'imponente Campanile, è un borgo di antiche tradizioni agricole che in tempi recenti ha visto lo spostamento di un notevole numero di giovani verso le attività manifatturiere sorse nella Valle montorese.
Una zona di S. Felice si chiama "Vigna Veterana", come conferma il cartello che si vede nell'immagine sulla sinistra. Si tratta di un'antica contrada agricola, come ben conferma l'immagine sulla destra, che avrebbe tratto il nome da un milite romano, che avendo prestato a lungo il servizio militare, ricevette in premio, come si usava a quel tempo, un appezzamento di terreno.
La prima citazione relativa a S. Felice risalirebbe al luglio del 699.
Nel territorio di S. Felice abbiamo cercato vanamente i ruderi dell'antica Cappella dedicata a S. Maria di Costantinopoli, la cui ubicazione nessuno ha saputo indicarci.
A titolo di curiosità, rileviamo che gli abitanti di S. Felice, San Feliciani, vengono chiamati "e gnaravuttare", data la presenza di rane lungo alcuni ristagni d'acqua del ruscello che lambisce la frazione.