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Sebbene vi sia chi in passato abbia ricollegato le origini del castello alla dominazione Gota, è probabile che il castello abbia origini Longobarde, non più tardi della prima metà del IX secolo, quando la popolazione dispersa tra casali e campagne, si aggregò attorno alla struttura difensiva, di cui, purtroppo, residuano solo i ruderi di una notevole torre ed i lati settentrionali.
Recentemente sono stati ritrovati dei reperti archeologici, tra cui i ruderi di una chiesa di epoca romana. Allo stato, perciò, il castello è inaccessibile, essendo completamente recintato.
Una ricostruzione ideale del castello di Nusco venne fatta dell'artista G. Giordano, che dipinse un bell'acquerello.
Il castello fu saccheggiato ed incendiato a seguito dell'adesione alla Repubblica Partenopea da parte del feudatario Giulio Imperiale e della successiva Restaurazione sanfedista (1799-1806).
La nobile famiglia Ebreo, che nel 1833 aveva comprato il castello ed i terreni adiacenti, successivamente, lo cedette al Comune di Nusco.
Fino al 1908, l'altezza delle mura era ancora quella originaria. Tuttavia, i ripetuti catastrofici terremoti, indussero le autorità a procedere ad una demolizione parziale.