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Nusco

Immagine di Nusco

Immagine di Nusco

Sullo spartiacque tra le alte Valli dell'Ofanto e del Calore, arroccato attorno all'alta cima della collina su cui sorgeva il castello, di cui oggi restano solo alcuni ruderi, luogo di recenti scoperte archeologiche, Nusco, uno dei Comuni più alti e più belli dell'Irpinia, si trova in splendida posizione panoramica, tanto da essere definito "Balcone dell'Irpinia", da cui si vedono il Terminio, il Partenio, il Montagnone di Nusco, il Taburno, il Matese, il massiccio del Vulture e l'Appennino Dauno. Il territorio è alquanto variegato. Le valli, riccamente irrorate dall'acqua dei fiumi Calore ed Ofanto e da numerosi torrenti, che alimentano ben trenta fontane, vedono prevalere una florida agricoltura, che dà lavoro a gran parte della popolazione (uva da vino, noci, cereali) e la pastorizia (meno importante che in passato). In collina prevalgono gli alberi da frutta ed i castagneti. Nelle aree montagnose il sottobosco è generoso nel fornire una buona qualità di tartufi, fragole, lamponi e more. Le montagne sono prevalentemente ricoperte da boschi cedui. L'artigianato locale è assai meno importante rispetto al passato e tante "figure" sono scomparse, come quella dei "Pignatari", nome col quale ancora oggi vengono designati i Nuscani dagli abitanti del circondario. Nel XVIII secolo, tali artigiani, abilissimi nella lavorazione dell'argilla, crearono diverse aziende familiari dedite alla produzione di prodotti di creta, assai ricercati. A tal riguardo, lo storico Francesco Scandone ricollegò il nome di una località nel territorio di Nusco, Contrada Gumbi, ad un vocabolo greco, che appunto indica il vasellame di creta. Comunque, l'artigianato continua ad occupare diversi addetti impegnati nella lavorazione artigianale degli insaccati, del legno, della ceramica e del marmo pregiato. Altre attività di rilievo sono rappresentate da piccole iniziative industriali, dal terziario. Rilevanti le rimesse degli emigranti. La maestosa Cattedrale dedicata a S. Amato ed i numerosi edifici gentilizi attestano l'antica grandezza di Nusco.

Dati essenziali: a 914 metri s.l.m. ed a 39 chilometri da Avellino, Nusco ospita circa 4400 Nuscani, con una tendenza demografica drammaticamente negativa, che le ha fatto perdere oltre il 10% della popolazione nell'ultimo decennio, portando i residenti sotto al dato statistico di fine XIX secolo (4664 abitanti). Il Santo Patrono è S. Amato, festeggiato il 28 maggio. Diversi gli altri eventi: i fuochi di Sant'Antonio Abate (17 gennaio), il "Testamento di Carnevale", una composizione in versi, con cui si "deridono" i personaggi più noti, la Fiera della Domenica delle Palme, la festa di S. Maria di Fontigliano, la Festa della Vergine del Carmelo, la festa di S. Amato (30 maggio), Estate a Nusco (20 luglio-31 agosto), la Festa e Fiera di S. Antonio da Padova (28-29 luglio), la Festa dell'Emigrante (1 agosto), la Sagra dei Cicalucculi (10 agosto), la Festa di Maria Assunta in Cielo (14-15 agosto), la Festa e Fiera della Madonna del Monte Carmelo (22-23 agosto), la Fiera del Rosario (terza domenica ottobre), Settembre culturale, con dibattiti, convegni e presentazione di libri, gli Eventi Natalizi (20 dicembre-10 gennaio). Nusco si raggiunge percorrendo la SS 59, la SS Appia o l'Ofantina bis. In alternativa, è possibile utilizzare la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta, sapendo però che le due stazioni, Nusco e Campo di Nusco, sono distanti dal paese.

L'abbondanza di acque ed il verde dei boschi caratterizzano il territorio di Nusco. Già si è detto della presenza di ben trenta fontane, tra cui ricordiamo la Fontana Zita, S. Mauro, Fontigliano, Leone. Tantissime le sorgenti tra cui ricordiamo Silitroppa, Zurfegna, Acqua Salsa, Candelecchia, S. Guglielmo, Dell'Angelo, Fontana Croce, Grotta Sparanielli, Vallone dell'lnferno. Il fiume Calore solca le campagne a lungo, mentre l'Ofanto nasce tra Nusco e Torella dei Lombardi. Nell'ultimo fiume citato confluiscono le acque dell'Avella-Acqua Bianca e quelle del Vallone della Fiorentina, provenienti dai monti circostanti. Tale ambiente verdissimo e ricchissimo d'acqua è un serbatoio di aria salubre. Il clima invernale è freddo-secco con nevicate abbondanti, quello estivo gradevole con poche piogge. Molto interessante è la strada che sale il Montagnone di Nusco (1490 metri s.l.m.), collegando l'Abbazia di Fontigliano all'Altopiano del Laceno.

La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Nusco, dedica molta attenzione alle origini del paese, trattando del castello, attorno a cui si aggregarono quelli che risiedevano nelle campagne e nei Casali. Un ruolo fondamentale venne svolto da Sant'Amato, Vescovo e Patrono di Nusco e natio del luogo. Di tale importante personaggio vengono analizzate la vita, il testamento, noto come Chartula iudicati, un documento che ne conferma indirettamente l'esistenza, noto come Liber Confratum, l'Offitium di Francisco De Ponte, un documento liturgico del XVI secolo dedicato al Santo, la statua, ubicata nella piazza centrale di Nusco e la Pietra, che il Santo scagliò dall'alto del castello per difendere il paese da un'invasione. Successivamente, vengono passati in rassegna gli edifici religiosi, tra cui primeggia la Cattedrale, e di seguito, la chiesa della Santissima Trinità, la chiesa di S. Rocco, la chiesa di S. Antonio, la chiesa di S. Giuseppe, le altre chiese, l'Episcopio, dove si formarono a partire dal 1760 tantissimi giovani Irpini, ed, infine, l'Abbazia di Fontigliano. Il vasto quadro dedicato a Nusco viene completato dai numerosi edifici signorili, dalle colonne e croci, dal Verde in cui si trova immerso Nusco, da Ponteromito, frazione di Nusco, e dalla galleria immagini 1 e dalla galleria immagini 2.