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Nei pressi del Palazzo del Principe, prima di raggiungere il centro del paese, la strada è dominata dalla guglia rocciosa che vi abbiamo mostrato nella pagina di presentazione di Roccabascerana.
Su tale guglia si trovano i ruderi della torre medioevale eretta durante la dominazione normanna, perciò detta "Torre normanna". Venne costruita utilizzando blocchi di tufo e calcare e funse da residenza del feudatario, il "Guass".
Purtroppo, si tratta di tutto ciò che residua del Castello, che insisteva sulla guglia rocciosa.
Da un punto di vista temporale, pur non potendosi identificare la data esatta dell'edificazione del Castello, questa suole essere circoscritta ad un arco di tempo ben determinato.
Infatti, occorre partire dalla considerazione che la prima citazione del paese risale ad una Bolla di Landolfo, Arcivescovo di Benevento. In tale documento, del 971, si legge di una permuta richiesta da Giovanni, Abate dell'Ospizio dell'Arcivescovato di Benevento, con la quale, l'Hospitale riceveva alcuni beni in Valle Caudina di proprietà dell'Ospizio, ottenendo in cambio diverse chiese e pertinenze, tra cui "ecclesiam Sancti Angeli de loco Quascirana", tenuta dal Chierico Roffredo in beneficio. Poichè, nel documento, Quascirana non è preceduta dalla parola Rocca, cosa che accadrà sistematicamente per i documenti successivi, se ne deduce che a quel tempo, non esisteva ancora un fortilizio militare. Al contrario, in seguito, a partire da due pergamene del Monastero di Montevergine 1159 e 1183, "Rocca" verrà aggiunta sistematicamente al nome del paese (Rocce Guasse e de castello Rocce Guascerana). Dal che è logico dedurre che, alle indicate date il Castello esistesse, legittimando la conclusione che la struttura difensiva fosse stata eretta sulla rupe dopo il 971 e prima del 1159.
I motivi che determinarono la costruzione del fortilizio difensivo sono storicamente note: da un lato, interne ai Longobardi, dopo la scissione del Ducato di Salerno da quello di Benevento (848-849), quando i Longobardi eressero diversi fortilizi per vigilare i confini interni, dall'altro, esterne, legate alla venuta dei Normanni. Quascirana, strategicamente ubicata sulla Valle Caudina, sia verso Benevento che Avellino, dovette assumere un ruolo fondamentale, tale da indurre la creazione di un Castello.
Con la vittoria dei Normanni guidati dal Re Ruggiero, venne predisposto il Catalogus Baronum, in cui però non compare il feudo di Roccabascerana. Tuttavia, vi venne citato Riccardo de Rupe Canina, con i figli Andrea e Ruggiero, Conti di Alife dal 1170. Si suole individuare in "Rupe Canina" la conferma del riferimento a Roccabascerana, visto che tale termine indicava la Chiesa di S. Canio eretta sopra la Rupe di Roccabascerana.
Interessante è la descrizione del Castello e del Palazzo baronale che risulta dai documenti catastali redatti al tempo della formazione del Castasto onciario tra il 1741 ed il 1746, da cui già trasparivano le pessime condizioni sia del Castello, definito "diruto", che del Palazzo "decaduto e male acconcio e disabitato". Ma tale rovina fu dovuta all'abbandono delle strutture, visto che se in precedenza erano state utilizzate dai D'Aquino, il Barone Giuseppe della Leonessa aveva trasferito la sua residenza nel Castello di S. Martino.