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La notte del 31 gennaio 1929, la vecchia Chiesa del Rosario, che si trovava accanto alla Chiesa Parrochiale, venne distrutta da un violento incendio, mentre imperversava un temporale: il fuoco in poco tempo aggredì le strutture in legno, distruggendo l'archivio, precludendoci di conoscere la data di edificazione della vecchia Chiesa.
Ciò impose la ricostruzione della Chiesa nel 1936, decentrando però la struttura, che venne allontanata dal vecchio centro urbano, per collocarla in "aria piena". Sebbene venne progettata in stile gotico dallo stesso Architetto a cui si deve la Chiesa del Santissimo Rosario di Avellino, quella "gemella" di Roccabascerana subì una sorte differente, visto che la prima venne completata, la seconda, patì problemi finanziari, che finirono per determinare la sospensione reiterata dei lavori. Nonostante contribuzioni da parte dei fedeli, alla fine, l'opera ultimata risultò rimaneggiata rispetto al progetto originario.
Sotto al pavimento della vecchia Chiesa, raggruppati in due fosse, vennero ritrovati centinaia di scheletri, relativi ai morti uccisi dalla pestilenza del 1656.
La Chiesa era gestita dalla Confraternita del Rosario, di cui è conservato il Regio assenso sul regolamento di amministrazione della Confraternita, richiesto il 3 aprile 1793 al Re Ferdinando IV, e da questi rilasciato il 14 gennaio 1794. Risulta che nel 1746 la Confraternita disponeva di ben 51 terreni nel territorio comunale, a cui vanno sommati i beni appartenenti alla Chiesa del Rosario, oltre a 104 ducati in contanti.
Attigua alla Chiesa del Rosario era la Cappella della Santissima Concezione, su cui gravava lo ius patronato dei Pignatelli di S. Martino. La data di costruzione della Cappella veniva indicata da una lapide al suo interno, da cui si apprendeva che il locale Arciprete Donato Sarchioto, ne ordinò l'erezione nel 1623, col titolo di Cappella della Santissima Concezione e dei Santi Donato e Carlo. Una seconda lapide, all'ingresso della Cappella, indicava che il cardinale Orsini, il 12 ottobre 1706, effettuò la consacrazione di due altari, uno alla Madonna del Rosario ed ai Santi Domenico e Caterina da Siena, l'altro ai Santi Donato e Carlo Borromeo. Lo stesso Cardinale, nel 1719, fece abbellire la Cappella con affreschi dedicati ai Santi suindicati.