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Se verosimili sono le origini irpine di Salza, a cagione della sua vicinanza ad Avellino, certa è la frequentazione del suo territorio sin dall'età romana. Infatti, nelle sue campagne sono venute alla luce diverse testimonianze archeologiche (monete, sepolcreti, ecc.).
Il legame con Avellino fu stretto e lungo, visto che Salza ne seguì le vicende dapprima sotto i Romani, poi in quanto parte del Contado di Avellino.
Nel 1137, quando Papa era Innocenzo II ed Imperatore Lotario, Salza rientrava tra i possedimenti del longobardo Raidolfo, Conte di Avellino, alla cui morte (1139), subentrò il conquistatore normanno Ruggero. Venne poi il tempo della dominazione Sveva.
Le origini del vero e proprio borgo sono incerte, anche se una vera e propria crescita si sarebbe avuta a partire dal XIII secolo. Tuttavia, le prime notizie scritte risalgono al secolo successivo, precisamente al 1 novembre 1374, quando vi si stipulò un atto di donazione di una terra sita in Longano, presso la selva dell'Abbazia di Montevergine.
Numerosi furono i feudatari che nel corso dei secoli si sono avvicendati nella Signoria di Salza.
Nel 1379 suo Signore era Cristofaro Grillo di Salerno. Venne poi la volta di Costanza Grillo, che sposò Simonello Caracciolo. Nel 1400, il feudo passò alla famiglia Strambone, con Giovan Vincenzo, Duca di Salza e Principe di Volturara. I Signori Strambone espansero i confini del loro feudo, fino a comprendervi Parolise, Volturara, Montemarano e Pomigliano D'Arco. Nel 1751, fu la volta del Principe di Sanicandro (o San Nicandro), Domenico Cattaneo (o Cataneo o Catano), che il 25 gennaio 1759 vendette al genovese Gian (o Giovanni) Domenico Berio, che divenne Marchese di Salza Irpina, e che comprò il titolo unitamente ai feudi di Parolise, Volturara e Montemarano, per l'importo totale di 122883 ducati. Nel 1835 venne la volta della Marchesa Luisa Dyllon Strakan, che visse a lungo a Salza, favorendo notevolmente la crescita del paese, sia dal punto di vista sociale (opere sociali), che urbanistica (realizzazione di costruzioni di pubblica utilità). Alla sua morte, erede universale fu il Conte Arturo Bertald (o Bertaldo). Infine, venne la volta dei Mastelloni di Salza.
Il 12 ottobre 1862, con apposito Decreto, Salza diventò "Salza Irpina".
Assai numerosi sono stati i personaggi famosi a cui Salza diede i natali, con l'unica eccezione di Giovanni Capoccio, forse solo un residente, che avrebbe originato la locale famiglia Capozzi (a cui è legata molta parte della storia di Salza tra il XIX ed il XX secolo), uno dei tredici Cavalieri che a Barletta, nella famosa disfida difesero l'onore dell'Italia.
Tra gli altri personaggi si ricordano: Enrico Capozzi, letterato e deputato provinciale, Crescenzo Juniores, a lungo consigliere provinciale, Michele Capozzi, due volte Presidente del Consiglio del Principato Ultra, deputato provinciale e rappresentante del Collegio di Atripalda nel Parlamento italiano, Pasquale Cicarelli famoso avvocato, deputato provinciale e rappresentante nel Parlamento italiano. Carlo Vittorio Cicarelli, celebre avvocato, Francesco Manfra, medaglia d'oro al valor militare, "Caduto da prode in terra d'Impero", come recita la lapide sul palazzo natale che vi mostriamo, a cui è dedicata la Strada provinciale che unisce Salza Irpina con Sorbo Serpico, ed infine, Mario, Ferdinando, Pasquale e Crescenzo Senore.
In merito alla questione etimologica, stando a quanto scrisse lo storico Francesco Scandone nei "Profili di storia feudale nei Comuni compresi nell'antica Contea di Avellino", il nome del paese sarebbe una trasformazione del vocabolo latino "Salsa", sostantivo femminile di "Salsus" (salato), in riferimento ad una fonte d'acqua minerale sodica-clorurata, ubicata nei pressi del paese, da cui anticamente veniva estratto il sale, mediante un "Pozzo del Sale".