Il sito è accessibile ad ogni browser o strumento che consenta di navigare sul web. Tuttavia, per godere della migliore esperienza di navigazione, occorre scaricare un browser più aggiornato, compatibile con gli standard web.
Si tratta del più importante edificio religioso del paese irpino, la cui realizzazione risalirebbe al XII-XIII secolo, anche se successivi restauri e rifacimenti hanno apportato profonde variazioni al primitivo impianto. Una lapide sulla bella facciata, affiancata dall'imponente torre campanaria a tre livelli con cupoletta poligonale, ricorda l'ultimo restauro rilevante effettuato alla fine del XIX secolo. Infatti, in essa si legge:
"MICHAEL
PRINCEPS MAGNUM
VENIT
IN ADIUTORIUM
POPULO DEI 1889".
L'iscrizione si trova sopra questo bel portale in pietra con decorazioni miste neo-classiche e tardo-barocche, sormontato da una monofora.
L'interno della struttura, a pianta regolare, custodisce diverse opere d'arte. Innanzitutto, l'altare maggiore, in marmi policromi, che risale al 1752, su cui spicca un piccolo trono, che si deve al Napoletano Francesco Nasti (1910). Nella nella nicchia si trova una scultura lignea di S. Michele Arcangelo attribuita a Giacomo Colombo.
Sopra l'altare maggiore, nella calotta absidale, si trova un dipinto di S. Michele Arcangelo che sconfigge gli Angeli ribelli, opera del pittore Iovine realizzata nel 1910. Notevole è l'organo, anch'esso risalente al 1910.
Le pareti presentano delle tele, opera del pittore fiorentino Ugo Bargellini, che riproducono alcuni momenti fondamentali della vita di Cristo: l'Annunciazione, la Natività, l'Entrata di Gesù a Gerusalemme, l'Ultima cena e Cristo nell'orto del Getsami.
Volgendo lo sguardo al soffitto, si nota una tela di grandi dimensioni, dipinta intorno al 1720, che ritrae l'Immacolata Concezione e S. Michele durante la sconfitta degli Angeli ribelli, opera la cui paternità è incerta, e da taluni attribuita a Michele Ricciardi.