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Matteo Renato Imbriani visse a lungo in tale edificio, dove morì.
Il nome "Giulia", quello della sorella, riflette anche il profondo attaccamento che l'Imbriani avvertì per le terre giuliane, sotto la dominazione asburgica. Ed infatti, a seguito del ritorno di Trento e Trieste nel territorio italico, sulla facciata della Casa venne apposta una lapide, inaugurata dall'On. Roberto Mirabelli, che recita:
"In questa casa sacra alla Patria, Matteo Renato Imbriani Poerio, assertore e vindice di italianità e democrazia, il 12 settembre 1901, esalava la grande anima".
Il giardino del Palazzo rientra nei giardini storici d'Italia, ma tutta la struttura è meritevole di segnalazione.