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Storia

La frequentazione del territorio solofrano è assai remota, facendosi risalire all'incirca al 2000 A.C. (Età del Bronzo iniziale).

Posteriore sarebbe stata, però, la creazione di un insediamento stabile, presumibilmente da parte dei Sabatini, fuggiaschi dalla distrutta città hirpina di Sabatia, anche se le vicende immediatamente posteriori restano ancora ignote.

L'origine del nome "Solofra", dibattuta ed incerta, si ricollegherebbe secondo alcuni, alla lingua osca (parlata dagli Hirpini) col significato di "Salubre", secondo altri, al culto di Mitra, facendo riferimento al Sole con tratti umanizzati figurante nello stemma civico.

L'area fu abitata in epoca romana.

Il vero e proprio borgo sorse nell'Alto Medioevo.

Durante la dominazione dei Longobardi si sviluppò l'arte dei "Battiloro", abilissimi artigiani che andavano rinomati per la loro perizia nel ridurre l'oro in falde (lamine) sottilissime (a partire dal XVII secolo tale arte si estese alla lavorazione dell'argento, e si parlò di "Battiargento").

La prima citazione del borgo risalente al 1015, lo qualificò come "locum".

Tra le famiglie feudatarie ricordiamo i Tricarico ed i Sanseverino (dal 1266, quando Carlo d'Angiò diede Solofra in feudo a Ruggiero Sanseverino). Nel 1319 il feudo andò a Riccardo Filangieri e poi a Bernardo Zurlo ed ai suoi discendenti nel 1435, fino a quando Ettore Zurlo venne privato del feudo da Ferdinando il Cattolico, per aver sostenuto il rivale Luigi XII. II feudo andò a suo fratello Ercole, che a sua volta ne venne privato per aver fatto sorprendere a tradimento nella rocca di Solofra un nucleo di Imperiali.

Un angolo del Palazzo Ducale Orsini Nel 1535, il feudo fu comprato da Ludovico della Tolfa, Barone di Serino, che lo trasmise a Beatrice Ferrillo, la quale, nel 1560, lo portò in dote a Fernando Orsini, Duca di Gravina, la cui famiglia tenne il feudo fino all'abolizione dei diritti feudali (1806).

Un Orsini, Principe di Solofra, Pierfrancesco Vincenzo Maria, nato il 2 giugno 1649 a Gravina di Puglia, divenuto Papa Benedetto XIII, trascorse quasi tutta la sua vita a Solofra, facendovi erigere ben tre monasteri, tra cui quello dei Domenicani, divenuto poi carcere.

In virtù del Decreto Reale del 21 aprile 1895, Solofra acquisì il titolo di "Città".

Numerosi sono gli uomini illustri a cui Solofra diede i natali: nel XIII secolo, Riccardo Fasano, medico di Carlo d'Angiò e Rettore, nel 1313, dell'Università di Napoli; nel XIV secolo, Andrea e Nicolò Fasano, medici del Re Ladislao; nel XVI secolo, il matematico e filosofo G. Camillo Maffei, autore de "La Scala sociale"; nel XVII secolo, il poeta Gabriele Fasano, il letterato Trajano Maffei, ed i pittori Felice, Giovan Tommaso e Francesco Guarini, (quest'ultimo allievo dello Stanzioni, morto avvelenato nel 1654), celebri intagliatori; nel XVIII secolo, il Diplomatico Monsignor Costantino Vigilante, i letterati Domenico Antonio e Massimiliano Murena, il biografo Matteo Barbieri, il giureconsulto Giuseppe Maffei, che scrisse le "Institutiones juris civilis Neapolitanorum"; nel XIX secolo, i Professori dell'Università di Napoli e membri di varie Accademie, F. Giannatasio, S. Ronchi e L. Santoro, il fisico Mario Vigilante. Inoltre, vanno ricordati anche Honofrio Giliberti, scienziato e letterato, Scipione Maffei e l'astronoma Marianna Vigilante.

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