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L'immagine mostra la Chiesa di S. Vito, un tempo denominata Chiesa della Nunziata e di S. Vito, in quanto sorta sul sito dove insisteva l'Ospitale della Nunziata, già non più esistente verso la fine del XVII secolo. La costruzione della Chiesa dedicata a S. Vito sull'originario sito dell'Ospedale di Teora trova il suo fondamento nel fatto che a S. Vito rivolgevano preghiere i malati di una particolare malattia.
Il terremoto del 1980 non causò danni di rilievo alla struttura. Non è possibile integrare ulteriormente la storia della Chiesa, visto che soltanto tramite un manoscritto del Castellano si sa che l'edificio sorgeva fuori del paese (extra moenia) e che era gestito da frati.
Osservando la struttura si vede come sia estremamente semplice, a causa di diversi lavori di restauro che hanno fatto perdere alla Chiesa ogni rilevante carattere artistico ed architettonico. Si rimane colpiti dalla netta disomogeneità della facciata, che sembra formata dalla Chiesa e da un corpo aggiunto. Ciò deriva dalla modifica effettuata nel 1970. Infatti, in origine sussistevano due navate, ciascuna con proprio portale in pietra. Alla data indicata, soltanto la navata più piccola mantenne l'originaria destinazione di chiesa, mentre quella di dimensioni maggiori divenne centro sociale e oratorio giovanile. Inoltre, a destra della facciata venne ricostruito il campanile.
Sulla facciata della Chiesa di S. Vito si vedono due lapidi, una più recente ed una più antica.
La più recente, a cui si riferisce l'immagine sulla sinistra, ricorda le 157 vittime del terremoto del 1980.
La lapide più antica, mostrata dall'immagine sulla destra, risalente
al 1866, recita testualmente in latino:
"D.O.M.
TEMPLUM
S. VITO MARTIRI DICATUM
FIDELIUM SUMPTU POPULISQUE CONCURSU
DONATUS ANGELUS FERRARA
ECCLESIAE RECTOR
VOTO AMPLIAVIT
A.D. MDCCCLXVI".