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Assai triste si presenta l'attuale struttura della Chiesa di S. Maria del
Carmine, ubicata in una curva ristretta e quindi in posizione scarsamente
soleggiata. Sembra in non eccelso stato di conservazione, nonostante restauro
eseguito a seguito del terremoto del 1980, tanto che un Andrettese ha esclamato:
"dopo il terremoto l'hanno riparata e già sta in queste condizioni!".
Alla Chiesa venne annesso un Convento dei Padri Carmelitani, chiuso il 6 gennaio 1655 da Monsignor Fabrizio Campana, col trasferimento della gestione delle relative entrate all'Episcopio di S. Andrea di Conza.
Nel 1720, la Chiesa appariva diroccata, tanto che fu necessario procedere alla sua ricostruzione, per opera di Alessandro della Badia.
Nel 1723, una Bolla del Vescovo Nicolai attribuì lo ius-patronato ad Antonio ed Erberto Acocella.
Nel 1736, lo sviluppo del paese ancora non aveva assorbito la Chiesa al suo interno, tanto da risultare ancora "extra moenia".
L'Arcivescovo metropolitano di Conza Giulio Tommasi, durante la sua visita compiuta nel periodo 29-31 maggio 1930, interdisse la Chiesa al culto, supponiamo a causa del suo stato di degrado.
Sul portale d'ingresso in pietra, si legge la seguente incisione:
"CAPUT TUUM UT CARMELUS
A.D. 1860"