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Originariamente edificato in epoca longobarda, venne totalmente ricostruito durante la dominazione normanna. Nella parte più elevata della collina che domina il paese, i ruderi del Castello, a cui si accede faticando non poco lungo ripide salite, dominano la vasta vallata sottostante, parzialmente occupata dall'invaso di Conza.
A dire il vero, i ruderi sono visibili solo in piccola parte, come quelli che si vedono nell'immagine. La maggior parte sono coperti da terriccio e vegetazione, e verrano portati alla luce da futuri lavori.
Studi stratigrafici hanno evidenziato che, in origine, il Campanile della Chiesa Madre di S. Martino era una torre civica, un bastione della cinta muraria del castello.