Cairano
Sul fianco meridionale di un colle che panoramicamente domina la Valle del fiume Ofanto, da un lato, e quella del Torrente Orato, dall'altro, Cairano, è un piccolo paese irpino, che a cagione della sua altitudine e del suo isolamento, gode di un'aria saluberrima, temperata d'estate, ma rigida d'inverno. L'economia agricola si fonda sulla coltivazione dei cereali, di uva da cui si ricava vino di qualità egregia, ulivi, legumi. In passato, coltivata era anche la canapa. Nei declivi dei monti, pingui sono i pascoli e folti i boschi, popolati da selvaggina. Il paese è ormai spopolato, i residenti si sono ridotti a poche centinaia. In poco più di un secolo, la popolazione già dimezzatasi dalla fine del secolo scorso agli anni '80, si è nuovamente dimezzata: matematicamente, un quarto della popolazione di partenza! Ottima è la gastronomia locale, con odori e sapori eccezionali. Si segnalano i Cauzuncielli ed il capretto con patate. A Cairano, nel 1963, fu girato il lungometraggio "La donnaccia", tratto da un libro di Paolo Speranza. La produzione della pellicola coinvolse tutta la popolazione, sconvolgendone le abitudini per il tempo della lavorazione.
Dati essenziali: ad 811 metri d'altezza ed a 75 chilometri da Avellino, Cairano ospita poco più di 400 Cairanesi, con una tendenza demografica allo spopolamento, essendosi ridotti i residenti del 26% nell'ultimo decennio, riducendo la popolazione a meno di un quarto del dato statistico di fine XIX secolo (1621 abitanti). Il Santo Patrono è S. Leone Magno, festeggiato il 20 giugno. Altro evento particolarmente importante è la Festa del'aria (fine luglio), quando tanti appassionati si lanciano col deltaplano o in parapendio dal punto più alto del paese. Tale Festa è affiancata da altre iniziative, quali la rievocazione di antichi mestieri oggi scomparsi, come l'impagliatore di sedie ed il cestaio, nonchè la premiazione dei Cairanesi che si sono distinti in Italia e nel mondo e rappresentazioni in dialetto cairanese. Infine, va ricordata la Sagra dei fusilli e dei prodotti locali (agosto-settembre). Il mercato si tiene il mercoledì. Cairano si raggiunge da Avellino percorrendo la Strada Statale Ofantina, operando una deviazione nel tratto terminale dopo aver superato Conza della Campania, imboccando la Strada Statale 140. La ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio ha una nuova stazione di Conza-Andretta-Cairano, ma come già ripetutamente ricordato, si tratta di "Ramo secco" delle Ferrovie dello Stato.
Dispiace davvero tanto che siano rimaste solo poche centinaia di persone a godere della bellezza della natura e dell'ambiente circostante Cairano, che merita una visita da parte di chi voglia effettuare una permanenza salutare, di chi ami ossigenarsi facendo escursioni nei suoi boschi, di chi pratichi la caccia (non sparate ai poveri animali!!!) o la pesca nel fiume Ofanto, o i voli in deltaplano, utilizzando come base di partenza l'area Castello.
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Cairano, tratta del Castello, di cui sono visibili i ruderi nel punto più elevato della collina su cui sorge il paese, della Chiesa Madre di S. Martino, della Chiesa dedicata al Patrono S. Leone Magno, della Chiesa dell'Immacolata, degli Edifici signorili. La visita guidata viene completata da numerose immagini che potete ammirare nella Galleria di immagini 1 e nella Galleria di immagini 2.