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Nel XV secolo, l'antica Chiesa di S. Pietro e la Torre campanaria risalente al 1400 vennero assorbite da un nuovo edificio religioso, che venne denominato "Chiesa di S. Nicola Santissima Annunciata", la cui struttura è quella che vediamo sotto il nome di Chiesa della Santissima Annunziata, o più esattamente Chiesa Collegiata della Santissima Annunciata, la cui struttura complessiva si vede nell'immagine.
Conferma testuale di quanto detto si ritrova nella Bolla del 10 luglio 1452 del Papa Nicolò V, che autorizzava l'amministrazione dei Sacramenti nella Chiesa che stava per essere eretta.
Al novembre 1611 risale lo scassinamento della porta della Chiesa e la sparizione di un gran numero di articoli (oggetti d'oro, paramenti sacri, manufatti di argento). Si trattò di un evento che disorientò i fedeli, che rimasero colpiti particolarmente nel vedere arrestato il prete Giovan Luise Carpentiero.
Gli archivi della Chiesa rivestono particolare importanza per la storia di Forino, visto che le nascite, i matrimoni e le morti, sono state a lungo documentate nei suoi registri:
Il 2 febbraio 1700, nel cortile della Chiesa, che fungeva da sede dell'Università di Forino, si riunì il Parlamento per deliberare in merito alla vendita del legname della selva Falieso, in modo da estinguere i debiti contratti a fronte di varie calamità.
Nel "Notamento dei luoghi Pii Laicali" eseguito nel 1783, per ordine del Re Ferdinando IV, l'edificio venne designato "Chiesa parrocchiale sotto l'auspici della SS. Annunciata governata da laici".
L'edificio venne abbandonato a seguito dei danni provocati dal terremoto del 1943 e per la trascuratezza delle persone.
La Chiesa presenta una facciata a capanna ed il portale in marmo bianco dal timpano spezzato, come si rileva dalla due ultime immagini proposte. L'interno dell'edificio, a tre navate, non ha più gli elementi artistici che lo impreziosivano, essendo andati perduti gli stucchi della volta, i pavimenti ricoperti da mattonelle in ceramica istoriata, il Coro ligneo del XVIII secolo, l'altare maggiore in marmo finemente lavorato, col palliotto raffigurante il Mistero della Redenzione.