Forino
Al centro di un piano concavo, dove le acque piovane vengono assorbite in un fosso naturale, attorniato dai rilievi calcarei noti come Monte Romola (778 metri s.l.m.), Monte Esca (872 metri s.l.m.), Monte Fagliesi (941 metri s.l.m.) e Monte San Nicola (612 metri s.l.m., su cui insistono i ruderi del Santuario omonimo e del Castello medioevale), Forino è un attivo comune agricolo della Conca avellinese, il cui territorio comunale comprende, oltre all'aggregato urbano principale, anche le frazioni di Preturo, Celzi e Castello. Nelle ricche campagne forinesi, ben coltivate, si producono, nei terreni in pianura, pomidoro, cereali, legumi di ottima qualità, uva da cui si ricava un ottimo vino, prodotti ortofrutticoli e da serra, nella zona collinare, nocciole e castagne di eccellente qualità, un tempo molto ricercate, rispettivamente, dall'industria dolciaria e per la preparazione dei gelati e per la preparazione dei marroni. Non mancano i terreni adibiti a pascolo, su cui vengono allevati bovini e suini (ottime le soppressate ed i salami). L'eccellente produzione agricola trova riscontro in avviate attività della ristorazione, meta prediletta di numerosi buongustai, che possono assaporare anche i prodotti del sottobosco, quali deliziose fragole e funghi gustosi, di cui celebre è quello ricordato nel Dizionario geografico ragionato Giustiniani del 1802, "un fungo del peso sino a 10 rotoli che non si trova in altra parte del Regno; i Forinesi lo chiamano gallinaccio. Nasce alle radici dei castagni marciti in ottobre, novembre e dicembre". L'importanza dell'agricoltura trova riscontro in unità di misura agrarie locali, di superficie, come il moggio (pari a 24 misure, mq 3702), mentre per il liquidi, il barile (ettolitri 0,436250, botte pari a 12 barili). Presenti anche attività industriali nel settore dei profilati di metallo, cementi, legno e mobili in stile, lavorazione legno di castagno con produzione delle doghe per la costruzione delle botti e di tavolame, travi per palificazione, pali per costruzione.
Dati essenziali: a 429 metri s.l.m. ed a 10 chilometri da Avellino, Forino ospita poco più di 5000 Forinesi, con una tendenza demografica positiva, che ha visto aumentare i residenti del 6% nell'ultimo decennio, portando la popolazione molto al di sopra del dato statistico di fine XIX secolo (3948 abitanti). Il Santo Patrono è S. Nicola di Mira, festeggiato il 6 dicembre. Numerosi sono gli altri eventi sia religiosi che civili, soprattutto estivi. Ricordiamo la Festa di S. Stefano (14 marzo), la Festa di S. Michele (8 maggio), la Sagra dello gnocco (luglio), la Festa di S. Anna (26 luglio), la Festa di S. Nicola (fine luglio-inizio agosto, con la Fiaccolata l'ultimo giovedì di luglio), il Presepe vivente (fine dicembre-inizio gennaio), la Via Crucis, rappresentazione del Calvario di Gesù, organizzata dai Padri Passionisti, che prende le mosse nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo dalla Chiesa di S. Stefano, per proseguire nel centro storico, con la rappresentazione dei vari episodi della Passione verso il Golgota. La scena della Crocifissione avviene nella centrale Piazza Tigli, dopo cui una processione accompagna Gesù morto verso la Madonna Addolorata, proveniente dalla Chiesa di S. Biagio nel Casale Pozzo, scortata dai fedeli. Il mercato si tiene di venerdì. Forino si raggiunge rapidamente da Avellino percorrendo la S.S. 88 dei Due Principati. In alternativa si può percorrere la SS 403, o utilizzare la strada ferrata, scendendo alla stazione di Montoro-Forino a 9 km dal paese.
La vicinanza al Capoluogo e l'immersione nel verde rendono notevolmente attraente Forino, che dispone, in località Piano Saldo, a 700 metri s.l.m. a sei chilometri dal paese, di una Pineta attrezzata di sette ettari, lungo la Strada che da Forino conduce a Bracigliano (Provincia di Salerno). La strada è affiancata da fitto verde dei boschi di castagno. Altre possibilità di effettuare passeggiate ossigenanti e rilassanti vengono offerte da altre oasi verdeggianti che rientrano nel territorio comunale di Forino, in cui non mancano delle sorgenti d'acqua. Ad esempio, partendo dalla frazione Petruro, si raggiungono rapidamente i 941 metri s.l.m., dove si trova la Grotta dell'Arcangelo Michele ricavata nella roccia dai Longobardi per celebrare la vittoria sui Bizantini della Piana di Forino dell'8 maggio 667. Dall'alto del Monte Falieso il verde panorama è incantevole.
La nostra visita guidata parte dalla storia di Forino, inscindibilmente legata al Castello, ed alle varie Chiese: il Santuario di S. Nicola, la Chiesa della SS Annunziata, la Chiesa di S. Stefano, la Chiesa del SS Rosario, la Chiesa di S. Biagio, la Chiesa di S. Giovanni de Celsis, la Chiesa di S. Maria de Castro Forini, la Cappella di S. Maria delle Grazie, la Chiesa dello Spirito Santo e la Torre Civica, che rimpiazzò il vecchio campanile della Chiesa del Santissimo Rosario. Lo spazio dedicato a Forino viene completato dal Palazzo Caracciolo e da una Galleria di immagini. Il feudo di Forino, era formato oltre che dal cuore del vecchio paese, noto come "Corpo di Forino", anche da diversi Casali. Quelli divenuti frazioni di Forino sono Castello, dove si trova l'omonimo Borgo medioevale, la Cappella di San Giacomo a Castello e dove si svolge una Processione dedicata a S. Nicola, Celzi, famoso per l'epilogo della Festa di S. Anna, con il famoso "Ciuccio che spara", ed, infine, Petruro, dove si trova la Chiesa di S. Felicissimo, la Cappella di S. Sebastiano e dove si svolgono il Pellegrinaggio verso il Santuario di S. Michele e la Grotta dell'Arcangelo, e la Zeza, tipica manifestazione carnevalesca petrurese.