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Greci

La chiesa di S. Bartolomeo a Greci

Greci vista da lontano

Le Stradine, i vicoletti, le logge, le scalinate, che all'improvviso si affacciano sulla sottostante valle del torrente Cervaro attraversata dall'antica Via Traiana, unitamente agli sparuti gruppi di persone che si incontrano mentre parlano in dialetto tosco, tipico dell'Albania meridionale, conferiscono a Greci (o Katundi) un'atmosfera singolare, come se il tempo si fosse fermato. La lingua ed i costumi grecesi arbëreshë, di origine albanese (caso unico in Irpinia) stanno morendo, come tutto il paese, nonostante il tentativo di preservazione da parte della locale amministrazione comunale, tramite l'organizzazione di diverse attività formative e didattiche. Il crollo demografico è drammatico, dato che in seguito all'ultimo conflitto mondiale interi nuclei familiari hanno lasciato il paese, a causa dell'assenza di prospettive lavorative. L'amministrazione citata, tenendo conto dell'invecchiamento dei grecesi, ha intenzione di istituire delle bacheche pubbliche dislocate in vari punti del centro, della periferia del paese e dello scalo ferroviario al fine di rendere l'informazione accessibile, soprattutto gli anziani (cioè quasi tutti)

A 824 m s.l.m. e con una superficie di 32 kmq, Greci, che dista 68 km da Avellino, ospita poco meno di 1000 grecesi, destinati purtroppo, in assenza di fatti nuovi, a ridursi di molto in breve tempo. Il Santo Patrono è S. Bartolomeo Apostolo, che si festeggia il 25 agosto. Ricordiamo i festeggiamenti che si tengono in questo borgo irpino:

  • Processione della Via Crucis (Venerdì Santo), con il tradizionale canto della kalimera, rievocativo della passione di Cristo (in lingua arbëreshë);
  • Festa Padronale della Madonna del Caroseno (prima decade di giugno) di origine bizantina, nel corso dei secoli simbolo dell'antico legame degli albanesi di Greci con la madrepatria;
  • Festa e la fiera di S. Antonio (13 giugno);
  • Fiera e la Festa Padronale S. Bartolomeo Apostolo con cui si rievoca pubblicamente con costumi d'epoca il martirio di S. Bartolomeo Apostolo (25 agosto). Tale rappresentazione si tiene sulla piazza principale di Greci e prende il nome di dramma dello "scorticato" (popolarmente dello scuorciuogno). Purtroppo, essendo andato perduto il testo letterario antico, che probabilmente veniva ancora recitato agli inizi del '900, la rappresentazione si rifà alle prime notizie scritte, dovute all'Abate grecese Luigi Lauda, con l'opera in lingua italiana (o dialetto tosco tradizione orale?)in cinque atti del 1913 intitolata "Il Martire dell'Armenia". Si narra dell'evangelizzazione dell'Armenia da parte di San Bartolomeo, della conversione del re Polimio, della cattura di S. Bartolomeo da parte del fratello di Pomilio, Astiage, che aveva usurpato il trono di Armenia. Dopo un giudizio alquanto sommario, S. Bartolomeo viene condannato a morte mediante decorticazione e decapitazione. Di seguito, si assiste al duello tra Polimio e Astiage: Astiage ferito, muore pentendosi convertendosi al cristianesimo.

Il mercato si tiene di lunedì nel centro del paese, di sabato presso lo scalo ferroviario savignano-greci. Greci si raggiunge uscendo al casello di Grottaminarda dell'autostrada A17 e percorrendo le SS 90 e 90 bis. Presenta uno scalo ferroviario a 5 km dal centro del paese, ubicato lungo il corso del fiume Cervaro.

Greci, come i limitrofi comuni irpini, è circondato dal verde e dalle montagne, come il Monte Rovitiello (912 m.), il Monte Calvello (921 m.) e il Serra Montefalco (654 m.). Offre dei panorami suggestivi, come quelli di cui si può godere passeggiando lungo Via Garibaldi, osservando le montagne dell'appennino irpino-dauno, o dalla locale villa comunale a Breggo. A tre km dal centro del paese, a 3500 m. s.l.m. si trova il piccolo lago denominato Luzza Acqua Fets 3500 m, raggiungibile percorrendo l'interpoderale Difesa Bove. Il territorio di Greci è ricoperto di boschi di querce, in località Porcino (80 ha) e Ripitella (40 ha), e conifere, in località Serrone (20 ha). In questi boschi diffusi sono la beccaccia, la volpe e la lepre. Nel bosco in località Ripitella è presente anche il cinghiale.

La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Greci, sottolinea il ruolo ancora oggi svolto dalla pastorizia, vi mostra il suo Castello, la Chiesa della Madonna del Caroseno , un approfondimento sulla cultura arbëreshë, che ancora oggi pervade la vita grecese, nonchè sul Rione albanese Breggo e sulle sulle halive, tipiche ad una sola stanza del Rione citato. Greci presenta, altresì, edifici signorili ed altri angoli caratteristici.