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La chiesa di S. Maria della Neve o meglio Confraternita della Madonna della Neve si trova compresa tra il castello-palazzo Filangieri e la chiesa Madre di S. Caterina, nel punto più bello di Lapio.
In un atto del 1195, la citazione di un "Presbitero", la cui nomina era competenza del feudatario, fa supporre che dovesse esservi un edificio religioso. Tale doveva necessariamente essere la cappella privata dei Filangieri, annessa al loro edificio gentilizio, a cui si accedeva tramite una porta che immetteva nel loro giardino, e che fungeva da "Oratorium", in cui i Signori svolgevano i loro esercizi spirituali.
I Capece, Signori per un certo tempo, ai quali si attribuisce la propagazione della fede per la Madonna della Neve, fecero edificare una Cappella con l'altare dedicato alla Madonna, attiguamente all'Oratorium. La costruzione venne chiamata Santa Maria Maggiore o Madonna della Neve.
Col passare del tempo, i feudatari ed il clero si prodigarono affinchè la struttura fosse migliorata, usufruendo anche di diversi lasciti da parte dei credenti, i quali in tal modo, avrebbero beneficiato di messe in suffragio, una volta deceduti.
In tal modo, alle cappelle iniziali, si sovrappose una nuova struttura, che nel 1592 divenne "Chiesa Maggiore" e nel 1692 fu trasformata in Confraternita della Madonna della Neve, grazie all'approvazione del Cardinale Orsini, Arcivescovo di Benevento e del Re Ferdinando IV, il 7 gennaio 1777.
L'edificazione della nuova struttura, risalente al 1598 e l'opera di rinnovamento dalle fondamenta del 1903 sono inequivocabilmente incise in latino nello stemmetto riprodotto dalla seconda immagine, su ci si legge:
"SODALITIUM S.M. AD NIVES
HANC ECCLESIAM
AD MDXCVIII
EXTRUCTAM
A FUNDAMENTIS
RENOVAVIT
MCMIII".
All'interno, sul soffitto e sulle pareti si ammirano dei dipinti su tela del Capobianco, del 1753.
Nella cupola del Presbiterio si conserva un pregevole dipinto in cartapesta del leccese Giovanni Vollono, del 1922, che raffigura il Miracolo della Neve.
Nella chiesa si conservano numerose statue di cartapesta, risalenti al XIX secolo, di ottima fattura ed a grandezza naturale, che che raffigurano la Passione e Morte di Cristo. Nel periodo pasquale, durante la celebrazione del Venerdì Santo, si svolge una manifestazione, le "Tavolate", durante la quale le statue vengono esposte al pubblico. Si tratta di un evento ormai entrato nel costume religioso Lapiano, che attrae una sempre maggiore massa di visitatori.