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Da un punto di vista storico, la chiesa più importante di Mercogliano è quella di dedicata ai Santi Pietro e Paolo, essendosi svolta la vita del borgo attorno alla costruzione sin dal XIII secolo. La struttura, corredata da un'imponente torre campanaria, si trova all'interno del perimetro delimitato dalle delle mura che circondavano il centro storico di Mercogliano. La chiesa venne costruita sul sito su cui insisteva un tempio dedicato a Castore e Polluce, le cui teste di marmo, secondo alcune fonti sarebbero ancora visibili sull facciata della chiesa (dove?). Al suo interno, sotto l'altare centrale vengono custodite le ossa dei tre Patroni martiri, i Santi Modestino, Flaviano e Fiorentino. Inoltre, si possono ammirare alcuni dipinti del XVII secolo, di cui uno sotto il soffitto attribuito a Giuseppe Scala, nonchè alcune decorazioni in maiolica.
Altra chiesa a cui i Mercoglianesi tengono molto è quella dedicata ad uno dei Santi Patroni, S. Modestino (gli altri sono S. Fiorentino e S. Flaviano).
Le prime notizie relative alla struttura risalgono al 1052.
Essa è ubicata al di fuori del perimetro segnato un tempo dalle mura, esattamente al termine del bellissimo Viale S. Modestino, formato da platani maestosi.
All'interno della chiesa, edificata su di un tempio dedicato a Mercurio, oltre a tele, statue di Santi ed altari marmorei, è possibile ammirare un pozzo alto quattro metri, il cui livello dell'acqua è sempre costante.
Tale pozzo viene mostrato dall'immagine, nella parte posteriore.
Molto bello e probabilmente anche antico e ben conservato è il confessionale in legno che si trova accanto al pozzo.
Nella parte alta centrale dell'immagine si nota una costruzione immersa nella vegetazione: si tratta della chiesa della Congregazione di S. Francesco.
L'edificio religioso venne edificato all'inizio del XVII secolo.
Contiene numerose opere d'arte, quadri sulle pareti o sul soffitto, tra cui spiccano quelli dedicati alla vita del "Poverello di Assisi".
Tele di grande valore artistico sono conservate nella chiesa di S. Giovanni, risalente al 1102, raffigurata dall'immagine. Tra queste spicca quella relativa all'altare maggiore, dipinta nel 1586 dal pittore fiammingo Aert Rinaldo Mytens.
Nella chiesa si trovano anche altri dipinti, altari marmorei e statue di Santi. Al lato della chiesa, si trova una piazzetta da cui si ammira un fantastico panorama su tutta la valle sottostante, con l'Abbazia del Loreto leggermente sulla sinistra ed Avellino sullo sfondo.
Le due immagini si riferiscono alla chiesa del Santissimo Salvatore, che si erge su di una piazzetta di proprietà della chiesa, come ricorda una lapide infissa sulla facciata dell'edificio, che è alquanto scarna.
Al di sopra del portale, nell'immagine a destra, si legge la seguente scritta in latino: "VIRGINIS HOC TEMPLUM CASTEPENETRARE MEMETO - HANC SINE LABE COLASCVE SINE ALBE FUIT- 1739 D.A.". La chiesa, però, ha origini ancora più antiche. Innanzitutto, sopra portale è scolpita la data del 1636.
Inoltre, affianco al portale principale della chiesa del Santissimo Salvatore si trova un altro portale in pietra, di cui vi mostriamo un particolare.
Esso riporta una data ancora più antica: 1558.
All'interno della chiesa sono conservati dipinti, altari marmorei e statue di santi.
Ultimo edificio religioso cristiano che vi mostriamo è la chiesa dell'Annunziata, che conserva statue di santi, dipinti ed altari marmorei. Col "beneficio dell'inventario" crediamo che si tratti della presente cappelletta, anche se dei passanti, però non del luogo, ci hanno detto che la conoscono come chiesa dell'Immacolata.
Infine, in tema di luoghi di culto, anche se pagani, ricordiamo che fuori dalle mura del borgo, a poca distanza dall'abitato, sulla collina detta Santa Toppia o Madonna della Neve, sorgeva un tempio dedicato a Giove capitolino, mentre a sud nell'area detta Croceveste insisteva il tempio delle vestali.