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Dal punto di vista architettonico ed artistico la Chiesa Parrocchiale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo va vista come un tutt'uno con il separato Campanile e l'adiacente Arciconfraternita del Santissimo Nome di Dio.
L'estrema elementarità e geometricità della facciata della Chiesa, anche detta di S. Pietro a Resicco (da "Rio secco" o "Riu siccu"), su cui si legge "AP PETRO ET PAVLO DICATVM", contrasta fortemente col disegno più rude del Campanile, a tre livelli.
La Chiesa è documentata per la prima volta nel 1309 e venne elevata a Parrocchia nel 1511. Venne chiusa nel 1810, essendo ormai cadente, officiandosi le messe nell'attigua Congrega. L'attivo Parroco Fortunato Galliani, nel 1844, finanziò personalmente la ricostruzione, a tre navate, dell'edificio religioso, a tre navate.
Al suo interno, l'edificio conserva interessanti opere d'arte, come le statue dei Santi Pietro e Paolo a cui la Chiesa è dedicata, un altare del XVI secolo, il Coro intagliato del XVIII secolo, il dipinto della Sacra Famiglia, opera di Nicola Pepe (1861), in cui ovviamente figurano la Vergine Maria col Bambin Gesù e S. Giuseppe intento alla lettura della Bibbia, sovrastati da Angeli, due acquasantiere in stile barocco, su cui insiste un'iscrizione in latino, del 1350.
Un'altra Chiesa, o meglio, una Cappella, denominata di S. Maria dei Sette Dolori, citata in un atto notarile del 1759, si trovava in prossimità della Chiesa parrocchiale, e venne sacrificata per la realizzazione della piazza.