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Oltre mille morresi sono registrati nei registri dell'AIRE. La stragante maggioranza (oltre 600) risiede in Svizzera, circa 200 nell'America Settentrionale, qualche centinaio nell'America Latina, qualche decina in Francia, e poche unità in Spagna, Germania ed Australia.
In relazione agli USA, il signor Gerardo Di Pietro ci ha cortesemente segnalato che negli "U.S.A. esiste una Società Morrese di San Rocco, sorta già ai principi del 1900, che costruì una chiesa in onore del Santo Patrono di Morra a Greenwich. Ogni anno, da allora, un comitato di morresi emigrati in U.S.A. festeggia San Rocco con messa, musica e processione per le strade della cittadina americana. Questa associazione è molto attiva, organizzando gite in campagna con i morresi ivi residenti, e grandi balli di gala ogni anno. Il motore di tutto è il signor Salvatore Di Pietro, che fa parte anche dei COMITES (rappresentanti degli emigrati all'estero)".
Il legame con la Svizzera, dove come abbiamo anticipato risiede la massa dei Morresi emigrati, è antico. Infatti, un suo feudatario, Enrico de Morra, da cui il paese avrebbe derivato il nome, concesse, per conto del Re Federico II di Svevia, la libertà al Cantone svizzero di Svitto. Due donne, Evelina di Paolo e Concetta Mazza, avrebbero calamitato i Morresi emigrati verso la Svizzera, dove emigrarono il 25 luglio 1951, lavorando come cameriere nei ristoranti. Dopo di loro, centinaia di Morresi presero la medesima decisione, emigrando in diversi Cantoni della Svizzera, facendo oltre che i camerieri, i manovali in aziende edili.
Una caratteristica dell'emigrazione dei Morresi fu quella della dispersione e disaggregazione, dato che gli emigrati non avevano tra di loro contatti. Ciò, però, fino al 1979, quando il Parroco di Morra Raffaele Masi si adoperò per creare collegamenti stabili tra gli emigrati e la comunità di origine, recandosi, unitamente all'Arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi Miglietti, in terra elvetica.
Determinanti alla ricostruzione dei legami tra Morresi e Morresi in Svizzera furono Gerardo Gallo, che aveva creato una banca-dati dei Morresi emigrati e Gerardo Di Pietro: oltre ad organizzare feste per riunire gli emigrati, venne creata l'AME, Associazione Morresi Emigrati, che riunisce oltre mille associati e comprende tre sezioni svizzere: Basilea, Lugano e Zurigo. Il Di Pietro, di cui abbiamo già detto in merito al dialetto morrese, fondò e dirige la "Gazzetta dei Morresi emigrati", un bollettino pubblicato mensilmente, che cerca di tener vivo il legame con i Morresi nel mondo.