Petruro Irpino
Nella media Valle del Sabato, in felice posizione panoramica, rilevante dal punto di vista naturalistico, tipico paese di collina "appollaiato" su una roccia, da cui domina il sottostante fondovalle, Petruro Irpino è un piccolissimo centro agricolo irpino, alla cui limitata popolazione il lavoro dei campi non è mai riuscito ad assicurare la sussistenza, tanto da spingere i Petruresi a lavorare nel sottosuolo, nelle vicine miniere di zolfo di Tufo, appartenenti ai Di Marzo o in quelle di Altavilla Irpina, appartenenti ai Capone (entrambe chiuse). L'alternativa era (ed è) l'emigrazione. E coloro che sono andati via, non sono più tornati, impedendo, la trasmissione di esperienze e l'investimento di risorse finanziarie, che avrebbero potuto risollevare le sorti economiche e demografiche di questo sventurato paese (ciò che invece è accaduto in tanti altri comuni irpini), che, purtroppo, sta morendo, anche a causa del crollo demografico. Si è, purtroppo, passati dai 671 abitanti alla fine del XIX secolo, ai 600 negli anni '70, a 550 a metà anni novanta, agli scarsi 400 odierni. Le campagne, assai poco urbanizzate, forniscono prodotti ortofrutticoli, olive ed uve, da cui si ottengono ottimi olii e vini (il locale Greco di Tufo è tra i migliori dell'Irpinia), legumi. Ai pochi rimasti ed ai visitatori, sistematici od occasionali che siano, il borgo irpino offre tanta pace, aria salubre, gente cordiale ed ospitale, tanto verde e prodotti genuini, che molti vengono appositamente a comprare o a gustare, come i piatti della cucina locale (fusilli della festa, 'nfarinata, 'u filoscio), o i prodotti dell'artigianato locale (lavorazione del vimine, impiegando materiale reperito in zona, lavorazione della lana, effettuata ancora utilizzando il fuso in modo da tramandare un'antichissima tradizione, lavorazione di pizzi, merletti e ricercati ricami).
Dati essenziali: a 500 metri s.l.m. ed a 25 chilometri da Avellino, Petruro Irpino ospita, come si è anticipato circa 400 Petruresi, con una tendenza demografica drammaticamente negativa, che solo nell'ultimo decennio ha fatto registrare un crollo della popolazione del 20%. Il Santo Patrono è S. Bartolomeo, festeggiato il 24 agosto, con una grande celebrazione religiosa e civile, che si protrae durante la fine del mese di agosto, fornendo con sagre, fuochi di artificio e concerti di musica classica, un'occasione di svago e di vita al paese tranquillo e morente. Altro evento religioso molto sentito è la Festa dedicata alla Madonna di Montevergine (8 settembre), risalente alla fine del XIX secolo, per decenni uno degli eventi più importanti di tutto il circondario, grazie alle capacità organizzative di Giuseppe Peluso (1857-1944). Una processione assai seguita va dalla chiesa Parrocchiale alla chiesetta dedicata a Maria SS di Montevergine in Contrada Lago e viceversa. Non da meno è la Festa dedicata al Compatrono, S. Gennaro (16-19 settembre), Santo generalmente alquanto trascurato in Irpinia. I suoi festeggiamenti risalgono al principio del XVIII secolo. Lo Stendardo del Santo, del XIX secolo, veniva posto in bella evidenza durante la celebrazione della Fiera, presso il Palazzo Troisi e veniva guardato "a vista", ventiquattro ore al giorno, al fine di impedire che il suo impossessamento da parte di altri Comuni, comportasse il trasferimento a questi del diritto di concessione per lo svolgimento della Fiera di S. Gennaro. Pare che l'originaria concessione per lo svolgimento della Fiera al Comune di Petruro in Principato Ulteriore risalisse al 1778, e che interrotta tale pratica, Re Ferdinando II, col Decreto Regio n. 5625, consentì il ripristino della celebrazione della Fiera. Petruro Irpino si raggiunge da Avellino percorrendo la SS 88. E' possibile utilizzare anche la strada ferrata Avellino-Benevento, utilizzando la vicina stazione di Chianche.
Il verde in cui è immerso Petruro Irpino suggerisce l'effettuazione di lunghe passeggiate ossigenanti, attraversando una vegetazione incontaminata e godendo di momenti di estrema tranquillità. Sebbene il fiume Sabato tocchi appena il territorio di Petruro, la sua campagna diede sostentamento a numerose famiglie che eressero diverse masserie, i cui ruderi sono ancora oggi visibili, come quelli della Masseria Muliniello o di quella in località Madonnella. Altri dati caratteristico del contesto naturalistico-ambientale petrurese sono la Grotta di Recupo, dove oltre a stallattiti e stalagmiti di formazione litoide calcica, è possibile ammirare una piccola sorgente ed il laghetto in località Ischia, nei pressi della Contrada Lago.
La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Petruro Irpino, mostra la Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, la Cappella dedicata a Maria Santissima di Montevergine, gli edifici signorili, la Fontana "A Pila" ed, infine, una galleria di immagini.