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Il Casino del Principe, sito Corso Umberto I, nei pressi del sito che ospitava un tempo "Porta Puglia", rappresentava l'accesso al Parco attiguo al Castello, di cui nulla resta e di cui sappiamo solo tramite gli scritti del passato, come ad esempio, in quelli dedicati da Benedetto Croce ai Principi Caracciolo-Rossi di Avellino.
L'area su cui venne edificato il Casino del Principe veniva comunemente chiamata "Taverna" e dovrebbe essere sorto sull'area di un Convento dei Santi Pietro e Paolo, da cui la strada trasse l'originaria denominazione.
Tuttavia, nonostante il degrado, ancora oggi si riesce a percepire la bellezza della palazzina, dalla facciata essenziale, che tramite il portale e un androne dà l'accesso al cortile a pianta quadrata, dove, di fronte all'ingresso, insiste una fontana semicircolare, fra due porte che portano alle antiche scuderie e ad un minuscolo giardino.
Nei locali sottostanti al livello della sede stradale, una serie di elementi ornamentali di ispirazione rinascimentale, fa supporre che verso la metà del XVI secolo, la Contessa Maria de Cardona abbia fatto realizzare una serie di lavori atti a migliorare la ricettività del Castello (si noti che il suo secondo marito fu Francesco d'Este).