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Coro

Alquanto limitate sono le informazioni relative alla storia del Coro ligneo del Duomo. Venne realizzato nella prima metà del XVI secolo, epoca durante la quale il Vescovo Ascanio Albertini (1549-1580) farà restaurare ed abbellire il Duomo, che ancora portava i segni provocati nel secolo precedente sia dai militi di Alfonso d'Aragona, che avevano messo a sacco la città, che da tre forti terremoti.

Negli Atti di Visita redatti nel 1581 dal Vescovo Vitantonio Vicedomini (1580-1591), non venne indicato il nome dell'autore del Coro. Vi è chi ritiene che l'opera venne scolpita dal francese Clemente Chierus, che si fermò ad Avellino verso il 1570, e chi l'attribuisce a Clemente Tortelli, proveniente da Chiari in provincia di Brescia.

Stando a quanto osservò Filippo de Jorio, il Coro "è un rifacimento ottocentesco di quello cinquecentesco, e in esso non tutti i pannelli sono originali", visto che tra il 1886 e il 1891, il Coro venne riordinato, ponendo in nuovi stalli i pannelli dell'antico Coro. I sei stalli lungo le pareti, comprendono ciascuno quattro seggi, a cui corrispondono altrettanti schienali intagliati. "Ma in ogni stallo, soltanto i due schienali del centro presentano, nei pannelli, figurazioni ispirate al Nuovo Testamento ... I pannelli laterali di ogni stallo presentano, invece, composizioni di carattere puramente decorativo. Abbiamo, così, dodici pannelli recanti storie scolpite in noce: di essi i primi dieci appaiono ricavati dall'antico coro cinquecentesco, mentre gli ultimi due sono di mano dell'intagliatore Erminio Trillo, di Bagnoli Irpino, notissimo per aver profuso in Irpinia e fuori le prove della sua abilita di artista del legno: a lui venne affidato il restauro e l'integrazione dell'opera, e a lui appartengono non solo i pannelli suddetti, ma anche gli intagli decorativi degli altri schienali, le lesene, i banchi, le mensole, e quanta altra parte in legno fu rifatta del coro, per incastonarvi i superstiti dieci riquadri cinquecenteschi".

Le figure sono (a partire da sinistra): le Palme, l'Ultima cena, la Lavanda dei piedi, l'Orazione nel Getsemani, l'Arresto di Gesù, il Processo davanti al sommo sacerdote, la flagellazione di Gesù, la Condanna inflitta da Ponzio Pilato, il Viaggio con la Croce, la Crocifissione, la Deposizione nel Sepolcro, la Resurrezione (questi ultimi due pannelli sono di E. Trillo).

II Coro è completato dalla Cattedra del Vescovo, restaurata nel 1891, come si legge in un cartiglio dello schienale.

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