Salta al contenuto[S]

Il sito è accessibile ad ogni browser o strumento che consenta di navigare sul web. Tuttavia, per godere della migliore esperienza di navigazione, occorre scaricare un browser più aggiornato, compatibile con gli standard web.

[H]Home [M]Missione [P]Mappa [A]Aiuto [N]Novità [C]Contatti [R]Cerca
Sei qui:  Home > Elenco dei Comuni dell'Irpinia > Avellino > Chiese > Duomo > Cripta

Cripta

Il portale d'ingresso in pietra della Cripta del Duomo e della Chiesa dei Sette DoloriLa costruzione delle Cattedrali più antiche rispettava alcuni canoni, come quello dell’orientamento ad oriente della facciata e la realizzazione di una Cripta, ad un livello inferiore con l’altare della celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, dove venivano collocati i resti un Martire.

Nel caso della Cattedrale di Avellino, il dislivello del suolo e l’innalzamento del piano di calpestio per ricavarvi i vani delle sepolture, permisero di ricavare ad un piano sottostante una piccola chiesa, residuo dell'originaria struttura, da cui nel XVII secolo, introducendo una serie di modifiche, venne ricavata la chiesetta romanica di S. Maria dei Sette Dolori, con caratteristiche colonne (di spoglio), (tutte diverse fra loro).

Durante lavori di restauro, vennero alla luce capitelli romani, colonne longobarde ed affreschi tardo-settecenteschi.

Nell’impianto romanico originario, alla Cripta si accedeva tramite due rampe che partivano dall’aula della Cattedrale, chiuse sotto il Vescovo Paolo Torti Rogadeo (1726-1742), essendo divenute inutili, data la traslazione dei Corpi Santi al livello superiore. Infatti, l’attuale Chiesa con la porta da via Sette Dolori è di molto posteriore e venne realizzata proprio in occasione dell’evento citato.

Il fatto che la Cripta dovesse resistere alle notevoli sollecitazioni determinate dal peso delle strutture superiori, fece utilizzate colonne monolitiche o in due pezzi, volte e blocchi tutti in pietra inseriti nei muri perimetrali di rilevante spessore.

Poichè le colonne non presentano tutte la stessa altezza, vennero utilizzati pulvini di diverso spessore e forma per ottenere un unico livello per la impostazione delle volte a crociera.

Gli stucchi sono posteriori, ed opera di Angelo Michele Ricciardi, che dipinse alcune scene della vita di S. Modestino.

Nella Cripta si trovano alcune sepolture di Vescovi avellinesi.

Nel pavimento della Cripta vi è qualche vano più profondo, scavato nel tufo per la sepoltura dei confratelli della Congrega dei Sette Dolori, che gestì la Cripta dal 1714. Una lapide risalente a tale anno, ricorda che tali sepolture vennero realizzate grazie al contributo della Principessa di Avellino Antonia Spinola Colonna.

Torna ad Avellino