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All'incrocio tra il Corso Vittorio Emanuele II e Via Pasquale Stanislao Mancini, un tempo Via Irpinia, si trova un caratteristico edificio a tre piani, con ampie e belle sale, venduto nel 1856 da Nicola De Peruta all'Ammmistrazione Provinciale, in cerca di un'idonea sede per la Caserma dei Reali Carabinieri.
Successivamente, mentre mutate esigenze resero insufficiente l'edificio per la destinazione attribuitegli, anche la Municipalità aveva bisogno di una sede idonea. Ecco che, nel 1884, si addivenne ad una permuta, secondo la quale il Comune riceveva il Palazzo De Peruta dando in cambio alla Provincia il Padiglione militare (poi Caserma Litto) al Corso Vittorio Emanuele II.
La possibilità di utilizzare ampie sale, particolarmente al terzo piano, permisero nel 1889 di predisporre, al terzo piano, una Biblioteca civica alimentata dalla donazione effettuata dallo storico e colto Giuseppe Zigarelli, autore di libri sulla Cattedra e sulla città di Avellino, affidata alle cure di Nicola Valdimiro Testa, studioso del Risorgimento meridionale.
Fu allestito anche un Museo. Un passo tratto da un testo di fine XIX secolo chiarisce che "II Museo, l'unico della provincia, contiene una raccolta doviziosa di marmi, vasi, terrecotte, monete, armi, idoletti, utensili in bronzo, pietre dure incise, ecc. Nella Biblioteca contiensi quel ch'ebbero a scrivere di meglio gli ingegni più eletti della provincia".
A seguito della realizzazione della nuova sede del Municipio, gli uffici comunali dagli inizi degli anni Novanta del XX secolo abbandonarono la storica sede di Palazzo De Peruta.