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Cervinara

La strada principale

In posizione pianeggiante, avvolta da boschi, col territorio comunale rientrante nella Comunità Montana del Partenio attraversato da diversi corsi d'acqua e delimitato a settentrione dalle propagini della Valle Caudina ed a meridione da diverse montagne del massiccio del Partenio, da lungo tempo uno dei più grandi paesi dell'Irpinia per numero di abitanti, Cervinara risente beneficamente della morfologia del suolo, godendo di aria salubre e di un clima temperato, che si irrigidisce nella stagione invernale per la vicinanza dei monti. Il Comune irpino ha da sempre basato la sua economia sui fertili terreni (cereali, frutta, mele e ciliege in particolare, uva da vino, tabacco, ottimi fagioli), sui pingui pascoli (allevamento dei bovini e lavorazioni connesse, quali latticini), sullo sfruttamento del patrimonio boschivo (castagni, pioppi, faggi, da cui si ricava legname pregiato) e del sottobosco (funghi porcini e tartufi), sull'artigianato, purtroppo, in via di estinzione. Ed infatti, in origine, e per lungo tempo, i Cervinaresi furono agricoltori, pastori, boscaioli ed artigiani, le cui copiose produzioni alimentavano cospicui traffici mercantili con Montesarchio, Avellino, Atripalda, Benevento e Napoli. Furono i monaci ad introdurre la coltivazione della castagna. Successivamente, si svilupparono le attività commerciali, l'industria dei laterizi e la lavorazione tessile. Il territorio comunale è ripartito in ben undici frazioni, di cui Castello, Valle e Ioffredo (o Joffredo) rappresentano le aree di insediamento più remote, Pirozza, Curielli, Scalamoni e Ferrari sono alle pendici della montagna, mentre nella parte degradante verso la valle si trovano le frazioni San Marciano, Salomoni, Trescine (sede del Municipio) e Pantanari. Assai interessante è la gastronomia locale annaffiata da squisiti vini locali: le "Lavanelle" con fagioli, i fusilli, gli gnocchi, la "Menesta 'o pignato", i "ruoccoli", le "sasicchie", le patate alla brace, le varie tipologie di carne, anche di fagiano e cinghiale, i peperoni arrostiti, e "dulcis in fundo", la svariata gamma di dolciumi a base di castagne.

Dati essenziali: a 284 metri di altezza ed a 32 chilometri da Avellino, Cervinara ospita 10150 Cervinaresi, con una tendenza demografica lievemente negativa. La popolazione supera notevolmente quella residente alla fine del XIX secolo (7147 abitanti). Il Santo Patrono è S. Gennaro, festeggiato il 19 settembre. Tanti sono gli eventi organizzati in questo attivo paese, tra cui ricordiamo i festeggiamenti del Carnevale, con la Quadriglia e la e Zeza, la Via Crucis del Venerdì Santo, con massiccia partecipazione dei Cervinaresi, la Domenica in Albis, durante la quale si effettua il pellegrinaggio verso la piccola Chiesa di S. Biagio, l'Estate Cervinarese, con musica, manifestazioni teatrali e culturali (agosto), la Cereris Ara (ultima domenica settembre), che ricorda la ipotizzata erezione del paese dopo la distruzione di Caudium da parte dei Romani, la Sagra delle castagne (ottobre/novembre). Un affollato mercato, che attira molte persone dai paesi limitrofi, si tiene il mercoledì. Cervinara si raggiunge da Avellino percorrendo la Strada Statale 374, godendo del panorama del Massiccio del Partenio, superando Ospedaletto d'Alpinolo, Summonte, Sant'Angelo a Scala, Pietrastornina, Pannarano e S. Martino Valle Caudina. In alternativa, si può utilizzare la strada ferrata Caudina Benevento-Napoli, scendendo alla stazione ubicata nella frazione sede del Municipio, denominata Trescine.

La posizione di cui gode Cervinara, le consente di offrire ad un tempo i benefici della valle e della montagna, con la possibilità di effettuare passeggiate o escursioni ossigenanti a contatto con la rigogliosa e varia vegetazione dei suoi boschi, tra cui castagneti secolari. Tutta la porzione meridionale del territorio di Cervinara è delimitata dalle cime di montagne: Pizzo Falcone (962 metri s.l.m.), Ciglio di Cervinara (973 metri s.l.m.), Monti di Avella (1288 metri s.l.m.), Monte Ciesco Alto (1498 metri s.l.m.), Piana di Lauro (circa 1110 metri), da cui, se le condizioni metereologiche lo consentono, è possibile ammirare un fantastico panorama. Presenti, ovviamente, anche sorgenti di acqua pura, come l'Acqua Rossa ed il Pisciariello.

La nostra visita guidata, partendo dalla storia di Cervinara, tratta del Castello, della Collegiata di S. Gennaro, della Chiesa di S. Nicola di Bari, della Chiesa del Carmelo, della Chiesa di S. Adiutore, della Chiesa di S. Biagio, della Chiesa di S. Marciano, della Chiesa di S. Maria Valle, della Chiesa di S. Potito, della Chiesa di S. Rocco, della Chiesa dei Santi Cosmo e Damiano, del Lavatoio medioevale, del Palazzo Marchesale e di altri Edifici signorili del Monumento ai Caduti, ed infine, della Sagra della castagna.